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NN IP: quattro motivi per investire nel debito emergente

3/12/2019 | Massimo Morici

I rendimenti totali stimati tra il 7 e il 10% in valuta forte e tra 6 e 7% in valuta locale nel 2019


Il 2018 è stato un anno difficile per tutti gli asset rischiosi, incluso il debito dei mercati emergenti, a causa di una combinazione negativa di fattori di rischio che ha inciso sul sentiment degli investitori in un momento in cui le valutazioni risultavano poco interessanti dopo la forte performance del 2016 e 2017. "È probabile che buona parte di questi fattori di rischio si dissiperanno nel 2019, creando un contesto favorevole per il debito emergente" ha commentato Marcelo Assalin, head of emerging market debt di NN Investment Partners. "Ci aspettiamo che la crescita economica si avvicini al potenziale con una ripresa del differenziale di crescita tra mercati emergenti e sviluppati. Inoltre, prevediamo un rallentamento del dollaro che dovrebbe sostenere le valute di questi paesi". 

In dettaglio, gli esperti dell'asset manager olandese le valutazioni del debito emergenti in valuta forte rimangono interessanti e per quest'anno prevedono un rendimento totale compreso tra il 7 e il 10% in dollari. Secondo NN IP, un orientamento più accomodante delle autorità monetarie negli USA e in Europa offrirà probabilmente un quadro di supporto e prevediamo inoltre un esito positivo per i negoziati commerciali tra USA e Cina che dovrebbe favorire i mercati emergenti. A livello di singoli paesi, la preferenza di NN IP va ai titoli di credito ad alto rendimento di Argentina, Angola e Costa Rica, mentre nell’area degli strumenti a basso beta il favore è ai paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo che a seguito dell’imminente inserimento nell’indice EMBI forniranno probabilmente un solido supporto tecnico a queste obbligazioni. 

La flessione del dollaro dovrebbe favorire il debito in valuta locale, dove però i rendimenti sono previsti attorno a una cifra (6 - 7%). In questo segmento positivi su Argentina e Turchia, un approccio giustificato dal sensibile calo del peso argentino e della lira turca nel 2018. Con un rendimento del 7,6%, invece, le valutazioni del debito di frontiera in valuta forte appaiono interessanti e reggono bene il confronto con l’Emerging Market Bond Index, fanno notare gli esperti dell'asset manager olandese. Lo scenario di base prevede rendimenti elevati a una cifra che potrebbero raggiungere la doppia cifra, mentre sul fronte degli investimenti NN IP dice di vere posizioni di sovrappeso su Zambia, Costa d’Avorio, Pakistan e Argentina, e possibili destinatari di un forte sostegno da parte dell’FMI nel 2019. Passando al debito societario emergente, NN IP si aspetta rendimenti al 6-8% e che l’asset class continui a crescere nel 2019 rispetto all’attuale valore di oltre 1.000 miliardi di dollari, portando a una maggiore varianza delle correlazioni e della dispersione rispetto agli spread sovrani. 

Dopo essere sceso più del previsto alla fine del 2018, probabilmente il mercato del petrolio rimbalzerà nel primo semestre del 2019, favorendo le società di esplorazione e produzione di minori dimensioni. A livello di singoli paesi, NN IP è sovrappesato su Cina e Brasile e monitora la Turchia in una prospettiva tecnica, mentre ha una posizione sottopesata in Messico a causa del rischio politico. "Grazie a oltre 25 anni di esperienza maturata nel campo degli emergenti, riteniamo che la capacità di anticipare i cambi nei cicli di mercato sia un elemento decisivo per generare valore" ha commentato Simona Merzagora (nella foto), managing director di NN Investment Partners. "Anche nel contesto del debito emergente abbiamo scelto di integrare nei nostri modelli l’analisi ESG, come ulteriore fattore per l’identificazione del grado di solvibilità dei paesi nei quali investiamo. Utilizziamo un modello societario che, analizzando i paesi a livello di governance, competitività e solidità delle istituzioni, insieme ai fattori macroeconomici, ci permette di determinare la capacità di un paese di affrontare le sfide future".

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