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Per gli investitori USA la recessione è più vicina

3/21/2019

È quanto emerge dal secondo Global Fixed Income Study di Invesco. Più ottimisti gli europei e gli asiatici. Ecco i risultati


Aumenta il pessimismo tra gli investitori americani che temono l'inizio di una fase recessiva prima del previsto. È quanto emerge dal secondo Global Fixed Income Study di Invesco, un’approfondita disamina condotta annualmente sul comportamento degli investitori obbligazionari, secondo cui poco meno della metà (49%) degli intervistati a livello globale  prevede che il ciclo economico durerà ancora uno - due anni, mentre molti investitori nordamericani si aspettano una conclusione anticipata del ciclo. Dal confronto tra gli investitori wholesale e istituzionali, invece, emerge che i primi sono relativamente più pessimisti circa le prospettive di breve termine: il 65% si aspetta la fine del ciclo entro 2 anni. Lo studio è articolato in interviste condotte nelle regioni EMEA, Asia e in Nord America tra 145 specialisti obbligazionari e capi investimento rappresentativi di un patrimonio pari a 14,1 trilioni di dollari americani. 

Sul piano regionale, lo studio ha inoltre evidenziato differenze significative nelle prospettive degli investitori obbligazionari. In termini di ciclo economico, la regione APAC è la più convinta che l’espansione duri ancora uno - due anni, mentre la regione EMEA è la più ottimista circa l’eventualità che possa durare ben più di uno - due anni. Per contro, gli investitori obbligazionari nordamericani sono meno ottimisti con oltre la metà (52%) ritiene che l’espansione si concluderà entro un anno. Lo studio rivela che, pur prevedendo una conclusione relativamente a breve termine del ciclo economico, gli investitori non si aspettano tanto una correzione significativa degli strumenti obbligazionari, quanto piuttosto la rara eventualità di un atterraggio morbido con una costante curva dei rendimenti piatta.

Stando allo studio, gli investitori prevedono di mantenere le partecipazioni obbligazionarie alla ricerca di rendimento, adottando un approccio più attivo alla creazione di scenari di rendimento diversificati mediante il ricorso a strumenti alternativi, allocazioni ai mercati emergenti e investimenti in Cina. Quasi la metà (46%) degli investitori ha adeguato le allocazioni di portafoglio in funzione delle guerre commerciali. Gli investitori wholesale sono particolarmente sensibili a tali preoccupazioni e due terzi (65%) sono stati indotti dalla Brexit a modificare le loro allocazioni in Europa e nel Regno Unito. Solo un terzo (34%) degli investitori istituzionali ha affermato di apportare modifiche alle allocazioni in Europa e nel Regno Unito a causa della Brexit. Le prospettive degli investitori sull’economia globale sono inoltre diventate più incerte e divergenti. L’elevato debito globale è stato citato come il più probabile elemento scatenante della prossima recessione.

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