Per cercare di fare chiarezza su una materia non molto nota in Italia, come la stewardship, è necessario partire  dall’etimologia delle parole stewardship e proxy process. È questo il messaggio inviato da Sara Silano, editorial manager Italia di Morningstar in occasione della conferenza “Stewardship with purpose” svoltasi al Salone del Risparmio 2019. La conferenza, che ha visto anche la partecipazione di Jackie Cook, director sustainable stewardship research di Morningstar, si è aperta proprio con la definizione di Stewardship, intesa come “il coinvolgimento attivo degli azionisti agli investimenti istituzionali”. Mentre il termine proxy process riguarda “l’insieme delle attività nelle assemblee delle aziende”, ha spiegato Silano.

 

Per comprendere com’è cambiato il sistema di proxy vote negli anni e quanto le aziende americane siano differenti da quelle italiane la director sustainable stewardship research Cook ha sottolineato come “in America si registrano circa 500/600 rivoluzioni degli azionisti ogni anno mentre in Europa le risoluzioni non sono così frequenti”. Appare evidente, quindi, come la governance sia molto importante e quanto gli azionisti possano controllare il board orientandolo verso “cause” e modelli di governance specifici.

 

Appare lecito, alla fine, chiedersi quali sono le cause a cui gli azionisti sono più legati e verso cui auspicano dei passi in avanti. A tal riguardo Jackie Cook non ha dubbi: bisogna portare avanti le “cause sociali, ambientali, temi legati alla bio diversità e tutto quello che riguarda l’ambiente in senso olistico”.