Il recente rallentamento della crescita globale e le conseguenti deboli letture sull’inflazione hanno spinto le banche centrali globali a fare marcia indietro. Ora hanno una maggiore flessibilità nel mantenere una politica monetaria accomodante e dato che negli Stati Uniti il ciclo di inasprimenti è stato sospeso, molti gestori si aspettano perlomeno che la Banca Centrale Europea mantenga i tassi bassi nel prossimo futuro. Uno di questi è Mike Della Vedova (nella foto), gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV Global High Income Bond di T. Rowe Price. "Le imminenti elezioni europee - spiega ad AdvisorOnline.it - rappresenteranno uno sviluppo importante da monitorare. A seconda dell’esito, la corsa alle maggiori cariche europee sarà determinante nello stabilire se sarà un europeo del Nord o del Sud a guidare l’Eurotower al termine del mandato di Mario Draghi a ottobre. Un presidente nordeuropeo potrebbe capeggiare una Bce più falco, mentre uno del Sud probabilmente proseguirebbe le politiche accomodanti di Draghi".

In questo contesto la ricerca di reddito sta spingendo gli investitori ad aggiungere rischio in portafoglio. In quale segmento del mercato obbligazionario vede interessanti opportunità?
L'attuale contesto economico continua a fornire supporto agli emittenti di obbligazioni high yield, dato che la crescita economica è positiva e i fondamentali a livello societario restano relativamente stabili. Vediamo ancora del potenziale perché il comparto high yield possa performare bene nel 2019, anche se il ritmo dei ritorni potrebbe rallentare, a causa dei massicci guadagni visti all’inizio dell’anno.

Quali segmenti del settore high yield ritiene più interessanti e quali invece da evitare?
Al momento riteniamo che i mercati high yield, Stati Uniti esclusi, offrano valore. In Europa, un contesto tecnico più positivo combinato con mercato di qualità maggiore e con minori rischi ha incoraggiato gli investitori a fare ritorno, dopo gli ampi deflussi del 2018. Nei mercati emergenti continuiamo a vedere prezzi favorevoli se paragonati con i bond high yield USA, sostenuti anche da una crescita globale in miglioramento. Tuttavia, la ricerca fondamentale resta essenziale. Fattori idiosincratici negativi, come le elezioni in Turchia e le tensioni commerciali in aumento, potrebbero portare a un ritorno della volatilità. D’altra parte, le obbligazioni di alta qualità con rating BB hanno sovraperformato nella prima parte del 2019, il che è strano dato che i bond con qualità inferiore tendono a sovraperfomare in periodi di rally per i mercati. Si potrebbe quindi dedurre che si tratta di bond sopravvalutati nonostante la loro natura di strumenti di alta qualità.

Negli USA la recessione sembra essere più vicina: come dovrebbe comportarsi un investitore obbligazionario?
Riteniamo che le probabilità di assistere a una recessione negli Usa nel corso dei prossimi 12 mesi restino basse, tuttavia l’aumento delle tensioni commerciali e l’ampio rallentamento della crescita globale implicano una maggiore cautela. In tale contesto, gli investitori possono avvantaggiarsi della diversificazione, ampliando il bacino di scelta dei bond e riconoscendo le reali opportunità high yield a livello globale. A causa della crescita globale e dei cicli del credito non sincronizzati, è più probabile che gli investitori troveranno segmenti di relativa calma, anche se la volatilità crescerà in altre aree geografiche. La stessa cosa si è verificata nel corso del quarto trimestre del 2018, quando l’high yield emergente ha registrato performance positive, nonostante la volatilità diffusa e le ampie perdite nell’high yield dei mercati sviluppati.