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Caccia al rendimento: tre temi per investire in bond

5/23/2019

I rendimenti sono crollati nei mercati sviluppati a marzo 2019, dopo i commenti di Bce e Fed più prudenti delle aspettative del mercato


Uno: proteggersi da dati macro più deboli e dai tagli dei tassi da parte della Fed. Due: andare a caccia di rendimenti nei mercati emergenti, puntando sui titoli in valuta forte, o in Europa, dove è meglio privilegiare l'high yield. Tre: buttare un'occhio anche al debito in valuta locale dei paesi emergenti, che nel breve termine potrebbe beneficiare di una crescita ridotta. Sono questi i tre temi da tenere in considerazione nel reddito fisso fino alla fine del secondo trimestre, secondo quanto si legge nell'ultimo outlook di State Street Global Advisors. L'asset manager americano ricorda che i rendimenti sono crollati nei mercati sviluppati a marzo 2019, dopo i commenti di Bce e Fed, che sono apparsi più prudenti delle aspettative del mercato.

"Questo tono ha comunicato agli investitori che la fine del ciclo di mercato potrebbe arrivare prima del previsto e per questo essi potrebbero pensare di ridurre la loro esposizione a obbligazioni con scadenze brevi e di tornare ad esposizioni più ampie sull’intera curva del rendimento. In questo contesto il compromesso tra duration e rendimento resta complesso. Se la prossima mossa della Fed fosse un taglio, i rendimenti continueranno a scendere" si legge nell'outlook. State Street Global Advisors ricorda anche che non è rimasto molto rendimento nelle principali economie sviluppate e che la ripresa temporanea dell’incertezza, unita ad un rallentamento nella crescita economica, potrebbe portare gli investitori a considerare la duration su una base più globale.

"Le banche centrali potrebbero rispondere adottando un approccio attendista, come indicato dai rappresentanti del board della Fed. Negli ultimi 18 anni, nei periodi in cui i Fed funds sono rimasti invariati si sono registrati una performance generalmente positiva nelle obbligazioni globali e un calo dei rendimenti, in media intorno allo 0,13%" prosegue l'outlook. La storia si ripeterà? "Lo scopriremo solo col tempo, ma il posizionamento degli investitori potrebbe gradualmente tornare verso una duration più neutra, considerando le aspettative del mercato, come indicato nel grafico sottostante" spiegano gli esperti dell'asset manager americano.

Cosa mettere in portafoglio, quindi? Dato che i Bund tedeschi a 10 anni sono tornati a registrare rendimenti negativi a marzo 2019, si ripropone il problema della ricerca di rendimento con rischi ragionevoli. In questo contesto, State Street Global Advisors fa notare che il rendimento maggiore del debito sovrano dei mercati emergenti denominato in dollari potrebbe apparire relativamente allettante agli occhi degli investitori, con un rendimento di circa il 4,3% in dollari senza copertura, per una duration di 2,3. Il modello valutario utilizzato da State Street Global Advisors non prevede un forte rimbalzo dell’euro, "ma forse per gli investitori il prezzo di copertura del dollaro USA sarà proibitivo". In questo caso, l’high yield europeo potrebbe essere un’altra fonte di carry con uno spread di 380 punti base sui Treasury con pari duration. "Tuttavia, l’high yield in euro è un’esposizione sensibile che rischia di farsi ulteriormente destabilizzare da un calo prolungato nei dati economici, unito ad un rischio importante legato alla Brexit e alle elezioni europee" conclude l'outlook. 

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