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Petrolio e gas, come sopravvivere in un mondo a basse emissioni

6/4/2019 | a cura di NN IP

Il settore è uno dei maggiori responsabili dei cambiamenti climatici. Attraverso i suoi investimenti in questo settore, NN IP si è esposta anche ai rischi legati al clima.


Nel nostro recente Report sugli investimenti responsabili del 2018, guardiamo a una serie di grandi temi di engagement sui quali abbiamo focalizzato la nostra attenzione e i nostri sforzi durante lo scorso anno. Abbiamo affrontato temi quali le sfide di sostenibilità per determinati settori, illustrando l’approccio di NN IP ed esaminando i risultati ottenuti finora e le ambizioni per il futuro.

Il settore oil&gas è uno dei maggiori responsabili dei cambiamenti climatici. Attraverso i suoi investimenti in questo settore, NN IP si è esposta anche ai rischi legati al clima. Siamo consapevoli del nostro ruolo di investitore responsabile, pertanto abbiamo messo a punto una serie di obiettivi olistici incentrati sulla transizione energetica. Tali obiettivi incoraggiano le aziende con le quali facciamo engagement a formulare strategie per un futuro a basse emissioni.

 

La sfida

Il riscaldamento globale – l’innalzamento della temperatura media e le sue ripercussioni – è dovuto primariamente a un aumento dei gas a effetto serra introdotti nell’atmosfera terrestre. Numerose attività umane come la deforestazione, il trasporto, le modifiche nell’uso della terra e la combustione dei combustibili fossili contribuiscono a questo fenomeno. I rischi potenziali associati ai cambiamenti climatici hanno spinto ad azioni a livello nazionale e internazionale, oltre ad aver incrementato il momento storico della trasformazione del settore energetico e la velocità alla quale progredisce. La ratifica dell’accordo di Parigi e l’implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU indicano il livello di sostegno globale nel voler affrontare i cambiamenti climatici e altre questioni ambientali.

La complessità del settore costituisce un’ulteriore sfida. Anche se le aziende oil&gas integrate sono le più vulnerabili, i rischi legati al clima hanno un impatto sui modelli aziendali e sulle normative di tutta la filiera. Alcune aziende si focalizzano sull’aumento dell’efficienza energetica e mostrano maggiore responsabilità sociale, ma non dispongono di piani per il passaggio a forme di energia più pulite. Altre stanno muovendo passi per diversificare il loro mix energetico e investire nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, mentre i prezzi delle materie prime recuperano valore, vi sono maggiori incentivi commerciali per continuare a investire nello sviluppo di risorse ancora molto disponibili. Questo significa che alcune forme di annientamento della domanda, sotto forma di normative più stringenti o modelli di prezzi punitivi, potrebbero essere particolarmente necessarie per ridurre l’incentivo alla produzione dei combustibili fossili.

 

L'approccio di NN IP

Abbiamo elaborato un quadro di obiettivi di engagement per garantire un approccio coerente. Non cerchiamo di fissare gli obiettivi per entità singole, piuttosto puntiamo a garantire un approccio alle politiche applicabili a livello universale a tutte le aziende con le quali collaboriamo. Alla luce di questo modello, abbiamo messo a punto diversi obiettivi di engagement che monitoriamo e valutiamo su base annuale.

Sulle questioni di governance, aspiriamo alla trasparenza delle aziende per garantire una supervisione adeguata a livello manageriale. Questo comprende meccanismi di responsabilità e indicatori chiave relativi ai risultati sul piano climatico. Rivestiamo un ruolo fondamentale nelle votazioni presso le assemblee generali annuali sull’elezione dei membri del CDA e sulla remunerazione.

Inoltre, cresce la richiesta degli investitori di fornire analisi di scenari per dimostrare come sono ben posizionati per sopravvivere in un mondo a basse emissioni di carbonio. Tali strategie si incentrano sulla prospettiva per la futura domanda energetica, sugli effetti potenziali della politica pubblica e sull’impatto delle nuove tecnologie, come veicoli elettrici o fonti energetiche rinnovabili.

Il maggiore ricorso a report di sostenibilità e climatici per garantire trasparenza e informazioni costituisce uno sviluppo positivo. Incoraggiamo le aziende a integrarli nei loro report annuali, pubblicando le loro opinioni e risposte a rischi e opportunità legati al clima. Sosteniamo iniziative di autoregolamentazione come la Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD, task force sulle informazioni legate al clima) e le società che le integrano nei propri piani aziendali.

L’autoregolamentazione da sola non è sufficiente ad affrontare tali rischi. Pertanto sosteniamo le aziende che si impegnano attivamente con i responsabili delle politiche pubbliche e che suggeriscono in modo costruttivo come le misure politiche possono supportare i loro piani per inserire i rischi legati al clima nei propri modelli aziendali.

 

I risultati ottenuti finora

Nel 2018, abbiamo analizzato 49 aziende coinvolte in tutti gli aspetti di questo settore (attrezzature, servizi, esplorazione, produzione, raffinazione, commercializzazione, stoccaggio, trasporto e aziende oil&gas integrate) per comprendere i diversi rischi che affrontiamo. Abbiamo scoperto che 40 aziende su 49 pubblicano un report annuale sul clima e la sostenibilità nel quale descrivono le proprie politiche sui cambiamenti climatici.

Nonostante sia incoraggiante vedere il numero delle aziende impegnate nel report, esistono significative differenze nel livello di pubblicazione in termini di dati e obiettivi sulle loro ambizioni in materia di clima.

Nel senso più ampio del termine, collaboriamo con altri investitori per rafforzare il nostro messaggio alle aziende. Il nostro impegno nell’affrontare i rischi legati al clima si concretizza nella nostra collaborazione con i PRI dell’ONU e con il Gruppo di Investitori sui Cambiamenti Climatici (IIGCC), i quali forniscono quadri efficaci di collaborazione per affrontare questi temi. Partecipiamo al programma corporate IIGCC, nel quale discutiamo i rischi legati al clima e le opportunità che le aziende si trovano ad affrontare, oltre alle strategie e alla performance nel risolverli e renderli pubblici. Siamo inoltre membri del gruppo Climate Action 100+.

 

Votare per gli obiettivi di riduzione del carbonio

Abbiamo votato a favore di una risoluzione presso l’assemblea degli azionisti di Royal Dutch Shell1 per richiedere l’adozione degli obiettivi di riduzione delle emissioni, nel rispetto dell’accordo di Parigi. Nonostante soltanto il 5,5% dei voti sia stato a favore della risoluzione, respinta dall’assemblea, crediamo che tale azione abbia inviato un segnale forte all’azienda di perseguire un ruolo più attivo nel guidare la transizione verso risorse energetiche a basse emissioni di carbonio. Siamo ottimisti sull’annuncio fatto da Shell nel dicembre 2018, sulla volontà di adottare obiettivi climatici a breve termine e collegare la remunerazione dei dirigenti ai propri obiettivi in termini di emissioni. L’annuncio è stato fatto in una dichiarazione congiunta con gli investitori internazionali a nome di Climate Action 100+.

 

Scopri come possiamo adattare gli investimenti responsabili alle tue esigenze, fai clic qui per scaricare il nostro Report sugli investimenti responsabili del 2018

 

1 Per scopi illustrativi. Il nome dell’azienda, le giustificazioni e le argomentazioni sono forniti come esempio e non costituiscono alcuna raccomandazione per l’acquisto, il mantenimento o la vendita dei titoli azionari.

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