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ESG, un viaggio non semplice da pianificare

7/23/2019 | Valentijn van Nieuwenhuijzen; Petra Stassen - van Lochem*

Per essere onesti, l’integrazione ESG non è sempre facile. Mancano parametri standard quando si deve elaborare la reportistica e pubblicarla, e ciò talvolta rende difficile trovare dati precisi e confrontabili


Trovare la strada per una nuova destinazione è un gioco da ragazzi al giorno d’oggi: basta toccare lo smartphone o il navigatore dell’auto e seguire le indicazioni digitali. Prima della rivoluzione delle comunicazioni digitali avevamo bisogno di cartine stradali cartacee. Per quanto fossero precise, non erano in grado di tenere conto delle condizioni meteorologiche e del traffico.

 

Itinerari diversi verso la stessa destinazione
Mentre si discute abbondantemente sulla terminologia impiegata in relazione alla sostenibilità, l’integrazione ESG va direttamente al nocciolo della questione; si tratta di integrare gli aspetti E, S e G all’interno del processo di investimento. Operatori diversi lo attuano in modi differenti. Per noi di NN Investment Partners, l’integrazione ESG deve quanto meno essere applicata in modo sistematico e verificabile, e dovrebbe essere documentata all’interno del caso di investimento. Dovrebbe anche essere molto più di uno screening negativo, che fornisce solo indicazioni su ciò che non si desidera affrontare da un punto di vista normativo. Riteniamo che ciò debba avvenire anche prima che l’integrazione ESG entri in gioco.

L’integrazione ESG non è necessariamente la stessa per i titoli azionari e obbligazionari o per tutte le asset class secondarie, e spesso esistono grandi differenze a livello di disponibilità dei dati e di copertura dei titoli in cui è possibile investire. Inoltre, sono più numerose le analisi condotte sul fronte azionario, sul modo in cui l’integrazione ESG influisce sui rendimenti corretti in base al rischio. Oltre a ciò, individuare il valore aggiunto dell’integrazione ESG è diverso a seconda delle asset class. Normalmente gli investitori obbligazionari tendono a focalizzarsi più sul rischio di ribasso, dato che il potenziale di apprezzamento è molto più ridotto che nelle azioni. Anche la varietà di strumenti obbligazionari gioca un ruolo – ad esempio, la valutazione di un titolo governativo richiede un approccio diverso rispetto alla valutazione di un’obbligazione corporate, e ciò che è rilevante sui mercati emergenti potrebbe essere diverso rispetto ai mercati sviluppati. Ciò indica che è necessario un approccio personalizzato per definire cosa sia più importante e rispetto a quale asset class.

Tuttavia, un denominatore comune a tutte le asset class è il rischio di immagine, che svolge un ruolo più che mai importante dati gli ultimi casi di scandali, cause giudiziarie e calamità naturali. Ne consegue che l’integrazione ESG viene spesso definita come l’identificazione dei rischi ESG. Riteniamo che la sua portata vada oltre questo aspetto, e che possa inoltre aiutare gli investitori a individuare le aziende vincenti. Si può inoltre utilizzare l’integrazione delle informazioni relative agli aspetti E, S e G come strumento di engagement. Gli investitori che conoscono un’azienda in modo più approfondito si trovano in posizione migliore per instaurare un dialogo proficuo, porre domande critiche e promuovere una migliore divulgazione dei dati.

 

Prospettive diverse
Mentre pare ovvio che gli investitori debbano tener conto del maggior numero di informazioni possibili, spesso gli investitori hanno motivi diversi per integrare i principi ESG.

Una prospettiva legata ai valori: attraverso la valutazione dei dati ESG si cerca di integrare alcune view, come ad esempio attribuire maggiore importanza a standard lavorativi scarsi o promuovere l’uguaglianza tra i lavoratori

Una mera prospettiva di rendimento corretto in base al rischio: si ritiene infatti che l’integrazione ESG possa contribuire a individuare le società vincenti evitando quelle perdenti

Una prospettiva tematica: anche questo serve a individuare le società vincenti, ma legate a una tematica strategica come investire nell’energia rinnovabile e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio

Spesso gli investitori applicano una combinazione di queste prospettive. La prospettiva legata ai valori si riscontra in tutte le nostre strategie di investimento, poiché abbiamo identificato alcune attività in cui non vogliamo affatto essere coinvolti, quali quelle legate al tabacco e alle sabbie bituminose. L’obiettivo dell’integrazione ESG è quello di tener conto di tutte le informazioni rilevanti per prendere una decisione equilibrata, che non comporti un alto livello di esclusione. Riteniamo che l’integrazione ESG debba essere utilizzata per migliorare i rendimenti corretti in base al rischio di un portafoglio, selezionando i migliori investimenti sulla base di fattori ESG significativi, con l’obiettivo di migliorare i fattori di rischio e di rendimento. La prospettiva più tematica è nettamente evidente in strategie come quelle dei green bond, del debito nel settore delle infrastrutture, e dei fondi azionari a impatto. Alla fine ciò che conta maggiormente è elaborare strategie e soluzioni in linea con i nostri valori di riferimento, nel rispetto dei valori e delle preferenze dei nostri clienti.

Per essere onesti, l’integrazione ESG non è sempre facile. Mancano parametri standard quando si deve elaborare la reportistica e pubblicarla, e ciò talvolta rende difficile trovare dati precisi e confrontabili. La copertura può inoltre essere ridotta in alcune aree, come ad esempio sui mercati emergenti. Oppure potrebbe essere vero il contrario: un’eccessiva abbondanza di dati rende difficile l’identificazione di osservazioni significative dei dati. Può anche essere difficile trovare un equilibrio tra gli aspetti E, S e G – cosa succede se un certo investimento ha un impatto molto positivo sull’ambiente ma presenta aspetti sociali nefasti? Ciò richiede un’attenta analisi e ci riporta all’importanza dell’engagement, che può essere utilizzato come strumento per affrontare le criticità.

Immaginate di viaggiare verso questa nuova destinazione – utilizzereste ancora una cartina stradale cartacea potenzialmente obsoleta per trovare la strada? Oppure usereste tutte le informazioni disponibili, a prescindere dal fatto che non siano perfette? La vecchia cartina stradale cartacea è ancora alla base del viaggio, così come l’analisi finanziaria resta il fulcro degli investimenti, ma potreste scoprire nuovi itinerari e view diversi lungo il percorso che il vostro navigatore aggiornato ESG vi ha indicato. Godetevi il viaggio!

 

*rispettivamente  Chief Investment Officer e  Client Portfolio Manager NN Investment Partners

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