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Cina e India, driver di crescita nonostante i rischi

6/25/2019

"La più grande lezione imparata nel corso dello scorso anno è di guardare oltre le interferenze temporanee e considerare dove i fondamentali possono portarci nel lungo periodo". Ecco l'analisi di metà 2019 di SSGA


"La più grande lezione imparata nel corso dello scorso anno è di guardare oltre le interferenze temporanee e considerare dove i fondamentali possono portarci nel lungo periodo", ha dichiarato Rick Lacaille, global chief investment officer di State Street Global Advisors. "Riteniamo che vi sia ancora potenziale di espansione per il ciclo economico, soprattutto negli Stati Uniti, dove il momentum è notevole, ma continuiamo a monitorare attentamente gli sviluppi in ambito commerciale” prosegue l'esperto.

 

"Rispetto ad altre regioni, le valutazioni azionarie dei mercati emergenti sono ai minimi storici, mentre le previsioni per l’EPS (earnings-per-share) e quelle sulle vendite sembrano positive", ha sottolineato Kevin Anderson, responsabile degli investimenti per la regione Asia-Pacifico di State Street Global Advisors. "Riteniamo che i mercati emergenti siano interessanti e che loro storia di crescita a lungo termine resti intatta, anche se permangono i rischi legati alla guerra commerciale in corso tra USA-Cina. Per chi investe nel reddito fisso, i maggiori rendimenti del debito dei mercati emergenti dovrebbero portare a ritorni di lungo periodo, nonostante la volatilità che la valuta locale registrerà nel breve periodo. Nel complesso la stabilizzazione dell'economia cinese è positiva anche per i mercati emergenti".

 

"Manteniamo il sovrappeso sulle azioni dato l’importante sostegno proveniente dalle politiche macroeconomiche, ma crediamo che gli investitori dovrebbero mantenere un orientamento difensivo, dato che i fondamentali sono scollegati dai rendimenti e i rischi commerciali aumentano”, ha dichiarato Bill Street, responsabile degli investimenti per l’area EMEA di State Street Global Advisors. “Se confrontati con la lunghezza del ciclo economico attuale (il più lungo mai registrato) e con i cicli passati, i multipli di valutazione azionari dovrebbero rivelarsi giustificati se i rischi commerciali si riducessero e la crescita degli utili migliorasse verso l’ultima parte del 2019”.

 

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