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Energie rinnovabili: siamo a un punto di svolta

9/3/2019 | Redazione Advisor

I costi di produzione dell’energia rinnovabile sono scesi a un livello in cui le sovvenzioni non sono più necessarie. Oggi è più economico costruire e gestire un parco eolico o solare rispetto a una centrale alimentata a carbone, gas o combustibile nucleare.


In Europa la transizione energetica ha raggiunto un punto di svolta. I costi di produzione dell’energia rinnovabile sono scesi a un livello in cui le sovvenzioni non sono più necessarie. Oggi è più economico costruire e gestire un parco eolico o solare rispetto a una centrale alimentata a carbone, gas o combustibile nucleare. Questo traguardo rappresenta una pietra miliare fondamentale sulla strada verso l’eliminazione dei combustibili fossili. NN IP ha individuato una serie di opportunità di crescita per gli investitori obbligazionari e azionari che vogliono investire nella transizione energetica.

 

Grazie a questo traguardo le sovvenzioni non saranno più necessarie, anche in zone con condizioni climatiche non ottimali. Si aprono quindi nuove opportunità negli investimenti infrastrutturali, per esempio il parco solare che sarà realizzato da BayWa r.e. senza fondi pubblici nel nord-est della Germania (Solo a scopo illustrativo. I nomi delle società, le spiegazioni e le argomentazioni sono forniti a titolo d’esempio e non rappresentano una raccomandazione ad acquistare, detenere o vendere i relativi titoli, ndr). Le infrastrutture per le rinnovabili rappresentano un investimento promettente per gli investitori azionari, visto il numero esiguo di fornitori di cavi ad alta tensione, tra cui i cavi fotovoltaici utilizzati nella produzione di energia solare, e di soluzioni basate su turbine eoliche offshore. Anche le opportunità di crescita appaiono molto interessanti, data la minore richiesta di sovvenzioni pubbliche.

 

Maarten Geerdink, Head of European Equities: “Gli ingenti investimenti infrastrutturali nelle energie rinnovabili alimentano le opportunità per gli investitori azionari. In particolare nell’industria dei cavi ad alta tensione, la mole di lavoro e il livello di visibilità non potranno che aumentare nei prossimi anni. Inoltre, sul mercato della produzione dei cavi vi sono solo due seri contendenti, Prysmian e Nexans. Data la combinazione di queste prospettive favorevoli con l’attuale valutazione di Prysmian e il dividendo distribuito dall’azienda, abbiamo ritenuto opportuno aprire una posizione nelle nostre strategie Euro e European High Dividend” (Solo a scopo illustrativo. Il nome della società, le spiegazioni e le argomentazioni sono forniti a titolo d’esempio e non rappresentano una raccomandazione ad acquistare, detenere o vendere il relativo titolo. Il titolo può essere, o potrebbe essere stato, rimosso dal portafoglio in qualsiasi momento senza preavviso, ndr).

 

Per quanto riguarda i mercati del credito, le utility regolamentate sono tenute a investire ingenti somme per sostenere la transizione energetica, mentre i rendimenti consentiti diminuiranno a causa dei tassi di interesse inferiori. Tuttavia, attualmente non prevediamo un impatto negativo sui rating creditizi per i gestori di rete. I livelli delle nuove emissioni rimarranno sostenuti, e poiché i proventi contribuiranno a finanziare gli investimenti nelle energie rinnovabili, queste obbligazioni potrebbero aprire un nuovo percorso nel mercato in forte crescita dei green bond.

 

Bram Bos, Lead Portfolio Manager Green Bonds: “In determinate circostanze, queste obbligazioni potrebbero avere i requisiti per essere inserite nel nostro fondo sui green bond. I green bond finanziano progetti verdi e ci aiutano a individuare le società che stanno passando a un modo di operare più sostenibile. Anche se le valutazioni delle utility regolamentate sono generalmente tese, apprezziamo queste tipologie di emittenti che offrono una limitata esposizione in termini di prezzi e di volumi, fondamentali solidi e la possibilità di ottenere sovvenzioni pubbliche.”

 

Riteniamo che si aprano nuove opportunità per gli investitori che intendono investire nella transizione energetica su scala globale. L’Europa è in prima linea in questa rivoluzione, ma l’energia rinnovabile sta ricevendo grande sostegno anche dal Nord America e da vari paesi asiatici, in particolare dalla Cina. In Europa, le rinnovabili rappresentano già il 47% della capacità installata e il 36% della produzione di energia elettrica. Il ruolo guida della regione nella transizione energetica potrebbe servire da modello per i paesi che vogliono seguirne le orme, creando nuove opportunità per gli investitori più attenti.

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