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Basta con i 'soliti ETF'. È l'ora dei fondi...

10/9/2019

Entro il 2025, secondo le stime di PwC si raggiungerà la parità tra strumenti attivi e passivi. Ma a guidare la rivoluzione saranno prodotti indicizzati che in Italia sono ancora sconosciuti. E ora debuttano nel "Palinsesto 2019/2020" di...


Gli strumenti passivi sono stati il segmento a più alta crescita nello scorso decennio a livello globale, ed entro il 2025, secondo le stime di PwC si raggiungerà la parità tra strumenti attivi e passivi. Queste sono solo due delle evidenze che hanno spinto Credit Suisse Asset Management a lanciare una nuova sfida al mercato e che trova il suo punto di forza proprio negli strumenti passivi. “Ma non parlo di ETF pensi di fondi indicizzati a basso costo, meglio noti come index mutual fund e che in Italia sono pressoché sconosciuti” spiega subito Emanuele Bellingeri, alla guida dell’Asset Management in Italia che ha presentato oggi, mercoledì 9 ottobre, il “Palinsesto 2019/2020” di Credit Suisse Asset Management.

 

“Un palinsesto che, in parte, è stato dettato dalla MIFID che ha imposto agli intermediari la fornitura di un rendiconto dei costi, e generato altri trend globali regolamentari e di mercato” continua Bellingeri. “Occorre avere infatti portafogli efficienti anche sotto al profilo dei costi, e per questo noi suggeriamo un approccio “Barbell Strategy” con i fondi passivi nel core per replicare i principali mercati senza un dispendio eccessivo di costi e la caccia all’extra alpha con fondi satellite possibilmente decorrelati quali i tematici o gli alternativi come il real estate. Il tutto sempre più ESG compliant”.

 

Una vera e propria rivoluzione per un mercato che per anni si è limitato a mettere in contrapposizione nei dibattiti ETF e fondi attivi, senza trovare il supporto degli intermediari e il giusto equilibrio tra esigenze dei clienti, dei consulenti, delle reti e degli asset manager. 

 

“I fondi passivi contano oggi per 14.000 miliardi di dollari (dato Morningstar, ndr) di cui quasi 10.000 miliardi sono relativi a fondi indicizzati” ha ricordato il manager di Credit Suisse AM che dal 1994 può contare sulla divisione Credit Suisse Index Solutions, che conta oggi circa 50 specialisti dedicati e gestisce circa 120 miliardi di euro e 9,5 miliardi di fondi indicizzati UCITS e si occupa di investimenti indicizzati con capabilities per selezionare indici investibili su scala globale. “Gli investitori istituzionali utilizzano da oramai 25 anni i fondi indicizzati Credit Suisse ora disponibili anche al retail” si legge nella nota della società che con Bellingeri, Filippo Rima, Responsabile Equity di Credit Suisse Asset Management, e Marco Plazzotta alla guida dell’Asset Management Real Estate per il Sud Europa (insieme nella foto, ndr), ha presentato nel dettaglio anche il “palinsesto” a gestione attiva, che però prevede un’altra rivoluzione: “una nuova performance fee: Il cliente è d’accordo di pagare se c’è una extra performance. Se invece non generiamo valore il costo è simile a quello del fondo passivo”, ha concluso Bellingeri.

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