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Rendimenti, le scomode verità da sapere

11/11/2019 | Lorenza Roma

Rucker (Schroders): "In un contesto di bassi rendimenti è fondamentale scegliere il fondo più adatto alle proprie esigenze"


"Nella vita siamo continuamente incoraggiati a guardare le cose in modo positivo, ma un ottimismo eccessivo può essere pericoloso. Pensiamo per esempio alle aspettative che abbiamo riguardo ai nostri risparmi e investimenti. Troppi investitori adottano un approccio “bicchiere mezzo pieno” in riferimento ai rendimenti futuri, che però non coincide con la realtà", spiega Rupert Rucker, Head of Income Solutions di Schroders.

 

Secondo lo studio annuale Schroders Global Investor Study 2019 che ha coinvolto circa 30.000 persone in tutto il mondo, sembra che l’ottimismo irrazionale sia in crescita. Le aspettative medie per i rendimenti annuali nei prossimi 5 anni sono al 10,7%, quasi un punto percentuale in più rispetto a quanto emerso nell’edizione del 2018. Tale ottimismo è riscontrabile in tutto il mondo: gli investitori nelle Americhe si aspettano rendimenti annuali del 12,4%, in Asia dell’11,5% e in Europa del 9%. Come conferma il nostro studio, spesso che gli investitori hanno la memoria corta, sembrano in grado di tornare indietro con la memoria solo fino agli anni ’70, ’80 e ’90, quando tassi e rendimenti obbligazionari erano molto diversi rispetto ad ora. In tali fasi investendo nei bond governativi britannici si sarebbe potuto ottenere un rendimento del 15%, senza rischi. Questi rendimenti a doppia cifra sono rimasti impressi nelle nostre memorie. Rappresentano però un’eccezione e non la regola. La prima scomoda verità è quindi che i tassi di interesse elevati sono stati un’anomalia storica e quindi non torneranno sulla scena nel breve periodo.

 

Ci sono anche altri elementi che supportano l’idea che i rendimenti che gli investitori si aspettano saranno difficili da ottenere. La forza lavoro a livello globale sta diminuendo, a causa di tassi di fertilità in declino, e questo contribuirà al rallentamento della crescitaC’è poi la questione dell’invecchiamento della popolazione. Ci si aspetta inoltre, che l’inflazione, che potrebbe guidare i rendimenti, resterà ferma a causa di una domanda in diminuzione e dell’impatto deflazionistiche delle nuove tecnologie.

 

Le soluzioni per questo “bicchiere mezzo vuoto”? "Il primo passo è accettare il fatto che siamo entrati in un contesto a basso income. Un altro step è quello di investire di più e prima. Il miracolo del reddito composto garantirà la possibilità di ottenere maggiori rendimenti sul lungo termine. Iniziare a risparmiare prima farà la differenza. Infine, un’altra soluzione è di aumentare il livello di rischio che ci si assume. I titoli a rischio più elevato possono generare rendimenti maggiori, ma è necessario essere a proprio agio con tale rischio ed essere consapevoli della potenziale volatilità che ne potrebbe derivare. In un contesto di bassi rendimenti, i gestori attivi esperti possono fare la differenza. È fondamentale scegliere il fondo più adatto alle proprie esigenze. Solo allora il bicchiere potrà essere mezzo pieno, o anche di più", puntualizza Rucker.

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