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Coronavirus, i possibili vincitori della crisi

4/28/2020 | Lorenza Roma

I settori della tecnologia e della sanità dovrebbero continuare a guidare la performance. L'analisi di Edmond de Rothschild


L'epidemia di Coronavirus ha messo a dura prova i mercati di tutto il mondo, generando una crisi senza precedenti. Gilles Prince, chief investment officer, private banking di Edmond de Rothschild (Suisse), analizza, su base settoriale, nel breve e nel medio periodo, quali sono i possibili vincitori dell’attuale crisi legata all’epidemia.

 

"Al momento vediamo che i prezzi azionari delle aziende attive sul fronte dello "stay at home" non solo stanno superando i rispettivi benchmark di riferimento, ma stanno anche raggiungendo nuovi massimi. I settori di Internet e della tecnologia sono in testa, tra cui l'e-commerce, le piattaforme mediatiche, i videogiochi, i social network e le connessioni sicure", spiega il CIO. "A livello sanitario, potremmo anche prestare maggiore attenzione alla nostra cura e alla nostra protezione, filoni in grado di sostenere questo settore. Di conseguenza, in generale, i settori della tecnologia e della sanità dovrebbero continuare a guidare la performance degli indici di Borsa", aggiunge Prince.

 

Per quanto riguarda le aziende, secondo il CIO, quelle che si muovono secondo il modello di piattaforma globalizzata, ad esempio con produzione che avviene in Asia, design e vendite curate in Occidente e ricavi ottimizzati dal punto di vista fiscale, per evitare la condizione di offshore, non saranno probabilmente tra i vincitori di domani. Come fa notare l'esperto, diversificare le fonti di approvvigionamento potrebbe sostenere le industrie nazionali e ridurre il trasporto di merci su lunghe distanze, ed anche il tema della robotizzazione potrebbe uscirne rafforzato.

 

Va inoltre rilevato come le conseguenze finanziarie della crisi abbiano messo in evidenza la vulnerabilità di alcune aziende, in particolare di quelle che hanno ottimizzato eccessivamente i loro bilanci aumentando il proprio rapporto di indebitamento. "Le aziende con un bilancio sano, con riserve di liquidità e che non hanno problemi di rifinanziamento a breve termine dovrebbero logicamente essere le preferite da parte degli investitori, che cercano soprattutto titoli sicuri in grado di superare l’attuale fase di crisi", precisa Prince. "La propensione degli investitori a favore del quality e del growth continuerà a guadagnare importanza. "Infine, il brusco stop dell'attività economica ha evidenziato anche un vincitore: l'ambiente.

 

"In definitiva, le condizioni per l'abolizione delle condizioni di lockdown e la ripresa economica sono ancora incerte, ma poiché le aziende sono valutate in base al principio della realizzazione dei profitti attesi, gli investitori cominciano a guardare oltre la fase di calo e a cercare i titoli e i settori che imboccheranno rapidamente la traiettoria di ripresa o che beneficeranno dei cambiamenti apportati dalla pandemia", conclude il CIO. "In futuro, è chiaro che ci muoveremo verso una maggiore digitalizzazione e una minore globalizzazione, ma anche verso titoli quality con bilanci solidi, tenendo conto del loro impatto sociale e ambientale".

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