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La liquidità dei corporate bond in tempo di crisi

4/28/2020 | Lorenza Roma

Per gli emittenti corporate non è soltanto una questione di liquidità, ma anche di credito. La view di Simone Rosti di Vanguard


In ogni grave crisi o recessione di mercato, quando gli investitori sono in fuga, la liquidità scompare. "In questa crisi, la "perturbazione della liquidità" non si è limitata solo agli strumenti più rischiosi", spiega Simone Rosti, responsabile di Vanguard per l’Italia. "Si è verificata a cascata su tutti i titoli, colpendo prima di tutto gli strumenti più facili da vendere, come i titoli di Stato fino ad arrivare al mercato delle obbligazioni societarie. Gli spread sono aumentati e l'avversione al rischio generale è aumentata".

 

Ma quali sono le prospettive per gli emittenti societari? È possibile ripristinare la liquidità e il pieno funzionamento dei mercati? Secondo il responsabile di Vanguard, ci vorrà del tempo. Alla fine si raggiungerà un equilibrio dove la domanda e l'offerta si incontreranno e si raggiungerà un livello adeguato. Ma questo accadrà solo quando si avranno più certezza e fiducia. "Anche le obbligazioni corporate con rating più elevato non sono esenti da questa fase di avversione al rischio e di illiquidità – molte società hanno dovuto sospendere in parte, se non completamente, le proprie emissioni", precisa Rosti. "In definitiva, per gli emittenti corporate non è soltanto una questione di liquidità, ma anche di credito. La cruda realtà è che anche le società ritenute in passato sicure e affidabili rischiano di non esserlo più. Con il prolungarsi del lockdown globale, gli emittenti più decenti si troveranno in difficoltà, tanto che alcuni non sopravvivranno integri a questa fase", aggiunge il responsabile.

 

Sono state comunque previste misure per gli emittenti corporate. La Federal Reserve (Fed) statunitense ha presentato un pacchetto da 500 miliardi di dollari per l'acquisto di titoli del tesoro Usa e 200 miliardi di dollari per i titoli garantiti da ipoteca (Mbs). "Dato che la crisi alla fine passerà, la maggior parte degli emittenti corporate, sostenuti dall'azione del governo, molto probabilmente sopravvivrà. È fondamentale essere consapevoli di ciò che si ha in portafoglio, sia attivo sia passivo, e sapere dove sono i rischi", spiega Rosti.

 

Per concludere, secondo il responsabile di Vanguard, nonostante la presenza di buone opportunità, è comunque necessaria una dose di prudenza. I rischi di un'ulteriore flessione e della scomparsa della liquidità sono ancora molto reali. "In una certa misura, l'abbondanza di liquidità nelle obbligazioni societarie, gli spread ridotti e i bassi costi di transazione prima della crisi attuale non erano normali. Ora potremmo essere diretti verso una "nuova normalità", dove i mercati saranno meno accomodanti", conclude Rosti.

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