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Fondi alternativi riservati: aprire ai non professionali

6/5/2020

La proposta di Assogestioni al vaglio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha lanciato una consultazione al mercato sul tema entro il prossimo 3 luglio


Fondi alternativi riservati, come aprire a una nuova categoria di investitori non professionali? E' la domanda che si è posta Assogestioni proponendo al Ministero dell'Economia e delle Finanze questa possibilità, abbassando la soglia di ingresso da 500 a 100mila euro e valorizzando al contempo il servizio di consulenza finanziaria e di gestione di portafogli a tutela dei clienti-risparmiatori.

I Fia riservati sono prodotti tipicamente destinati alla clientela upper-affluent e private, altamente patrimonializzata e in grado di sopportare il rischio legato a impieghi illiquidi nei mercati non quotati al fine di migliorare l'efficienza dell’asset allocation, con la prospettiva di rendimenti decorrelati e – potenzialmente – anche molto consistenti nel medio-lungo termine.

Strumenti di investimento che rappresentano uno dei veicoli ideali per la costruzione dei Pir alternativi, prossimi al varo dopo l’approvazione del DL Rilancio che ne regola il funzionamento.

 

La "nuova" categoria di investitori, secondo Assogestioni, deve avere le seguenti caratteristiche: sottoscrivono ovvero acquistano quote o azioni del Fia per un importo iniziale non inferiore a 100mila euro e tale importo iniziale non supera, al momento della sottoscrizione o dell’acquisto delle quote o azioni del Fia, il 10%-20% del proprio portafoglio finanziario ed effettuano l’investimento nell’ambito della prestazione di un servizio di consulenza in materia di investimenti o nell’ambito di una gestione di portafoglio. 

 

Inoltre come richiesto dall'Associazione, il Mef introduce una nozione di portafoglio finanziario allargata, considerando il valore complessivo del portafoglio in strumenti finanziari – inclusi i depositi bancari – e in prodotti assicurativi.Il Mef prevede che tale portafoglio debba essere disponibile presso il medesimo intermediario o gestore. Su quest’ultimo profilo nonché  su altri aspetti riguardanti la soglia minima di ingresso, il limite di concentrazione, la composizione del portafoglio e le gestioni di portafogli, il documento di consultazione del Mef chiede il parere dell’industria e degli stakeholder che dovrà essere reso entro il prossimo 3 luglio.

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