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UBS WM, i mercati scommettono su una rapida ripresa

6/30/2020 | Lorenza Roma

Ramenghi: "Facendo tesoro degli errori del 2008, i governi hanno varato stimoli fiscali che a livello globale superano di oltre tre volte il livello del 2009"


All’undicesimo anno del ciclo economico più lungo di sempre ci siamo imbattuti in un evento imprevedibile: una pandemia. In poche settimane il Covid-19 ha costretto in casa oltre la metà della popolazione mondiale. Quasi a raffigurare la globalizzazione della nostra società, il baricentro della pandemia si è spostato rapidamente dalla Cina all’Europa, prima di dirigersi verso l’America. Ecco la view di Matteo Ramenghi, chief investment oficer di UBS GWM in Italia, dal titolo “Punto nave”.

 

"Il crollo dei consumi indotto dal lockdown ha innescato una crisi velocissima", spiega il CIO. "Ora finalmente comincia la ripresa e i mercati stanno scommettendo sul fatto che sarà molto rapida. Probabilmente sarà così se si eviteranno circoli viziosi derivanti da seconde ondate di contagi o da default a catena in alcuni settori tra quelli più colpiti. Proprio per questo, facendo tesoro degli errori del 2008 i governi hanno varato stimoli fiscali che a livello globale superano di oltre tre volte il livello del 2009. Parallelamente l’80% delle banche centrali di tutto il mondo ha varato misure espansive, spesso senza precedenti", aggiunge Ramenghi.

 

"La crisi lascerà i governi molto più indebitati, rendendo necessari tassi d’interesse molto bassi a lungo. Sicuramente questa crisi servirà ad accelerare alcuni trend già in corso, come la rilocalizzazione di attività produttive dai mercati emergenti alle economie più avanzate, sfruttando le nuove tecnologie e la robotica. Dopo un forte recupero delle borse, la volatilità è nuovamente aumentata per via di alcuni nuovi focolai di Covid-19", precisa il CIO.

 

"Nel bel mezzo di una pandemia e di una crisi economica non è facile mantenere la rotta dei propri investimenti. Soprattutto quando la volatilità aumenta, come investitori veniamo assaliti da dubbi. Il rischio di una reazione emotiva è dietro l’angolo e per questo occorre mantenere una prospettiva e guardare oltre il breve termine", dichiara Ramenghi. Il mercato del credito ha recuperato meno dell’azionario e offre un buon potenziale in considerazione dello scenario dei tassi d’interesse. "Abbiamo un sovrappeso sulle obbligazioni corporate investment grade e high yield e sui titoli di Stato emergenti in valuta forte e siamo inoltre positivi su alcuni titoli di Stato come il BTP decennale", specifica il CIO. "Infine, in base alle principali misure fondamentali il dollaro è sopravvalutato. Si tratta ovviamente di una valuta speciale, in quanto l’unica veramente globale con la quale vengono trattate le materie prime. Questa sua caratteristica spesso giustifica un «premio» ma, in considerazione dell’ampio deficit del bilancio pubblico di quest’anno (circa il 14% del PIL) e della liquidità immessa dalla Federal Reserve (3 mila miliardi di dollari), è possibile che questo premio venga messo sotto pressione nei prossimi mesi", conclude Ramenghi.

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