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Credit Suisse AM, il futuro della sicurezza digitale

9/17/2020 | Lorenza Roma

In un mondo che diventa sempre più digitale, la rilevanza della sicurezza personale ed informatica è estremamente elevata


Il bisogno di essere e di sentirsi al sicuro è da sempre insito nell’umanità e non è mai cambiato. Stanno invece cambiando, e sempre più velocemente, i modi in cui questo bisogno si manifesta nella nostra quotidianità, per ragioni che spaziano dalla globalizzazione alla pervasività del digitale, dall’aumento della popolazione mondiale alla sempre crescente complessità delle filiere, senza dimenticare i modi in cui ci spostiamo e gestiamo il nostro denaro. E’ proprio il tema della sicurezza informatica uno degli argomenti che saranno al centro della nuova edizione di The Digital Times, realizzato da Credit Suisse Asset Management, nella giornata di mercoledì 7 ottobre (per informazioni clicca qui).

 

Se fino a qualche decennio fa proteggere l’abitazione significava scongiurare perdite, installare inferriate robuste, blindare le porte e magari aggiungere un sistema antintrusione, oggi tutto questo continua a servire, ma non basta più. Oggi se ne sente parlare ancora poco, ma l’attacco informatico del futuro potrebbe assumere forme molto particolari. Bisogna proteggere sempre di più la rete dagli hacker e dai malintenzionati che potrebbero impossessarsi dei nostri dati personali. D’improvviso, un tema di sicurezza in senso digitale si trasformerebbe in una questione di sopravvivenza. Una sfida, quella che ci troviamo davanti, che non può essere inquadrata dalla prospettiva del singolo individuo, ma che senza dubbio ci riguarda come società nel suo complesso.

 

Se l’avvento del digitale ha generato nuove opportunità per sviluppare servizi e strumenti di sicurezza – dalla videosorveglianza collegata allo smartphone fino al controllo automatizzato del traffico aereo – al contempo ha anche moltiplicato i pezzetti della nostra quotidianità che devono essere protetti. Non possiamo rinunciare al progresso, e per questo è evidente che non possiamo rinunciare nemmeno alla sicurezza. Non lo abbiamo mai fatto negli ultimi 200 mila anni e non lo faremo certo ora, in un momento storico cui è diventata un tema più pervasivo che mai. Da un lato dovremo quindi impegnarci a sviluppare, ricercare e investire sulla sicurezza in tutte le sue nuove forme, mettendo in moto il nostro sistema industriale e il nostro sapere informatico e scientifico.

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