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UBS AM, i consigli di sopravvivenza per investitori incauti

2/26/2021 | Lorenza Roma

Jonathan Gregory spiega come sia sempre necessaria una valutazione dei rischi che consenta di adottare precauzioni adeguate in qualsiasi ambiente, anche nel mercato del credito


Qui, in Regno Unito, è passato parecchio tempo dall’ultima volta in cui qualcuno si è imbattuto in un orso selvatico durante una passeggiata nei boschi. "L'errata valutazione dei rischi di un particolare ambiente, che induce a non adottare precauzioni adeguate, rappresenta uno dei periodi più temibili anche per gli investitori", ha dichiarato Jonathan Gregory, head of fixed Income UK di UBS Asset Management. "Quest’affermazione si dimostra valida soprattutto oggi, in un momento in cui le misure politiche introdotte a ondate successive hanno protetto gli investitori dalla volatilità dei mercati, soffocando sul nascere molti dei potenziali mercati orso. I meno accorti potrebbero trarne la fallace conclusione che, in questo nuovo mondo, la maggior parte dei rischi sia stata eliminata", ha aggiunto l'esperto.

 

"Le obbligazioni societarie investment grade ne sono un esempio. Per essere chiari fin da subito: crediamo che le obbligazioni corporate offrano ancora un’opportunità interessante per gli investitori del segmento fixed income. A nostro avviso, nel 2021 gli utili delle aziende probabilmente rimbalzeranno in molti settori e il credito può ancora offrire un vantaggio appetibile, in termini di rendimenti, rispetto ai titoli governativi", ha sottolineato Gregory che ha aggiunto "ovviamente, sprazzi alterni di paura e avidità emergono con chiarezza sui mercati del credito così come su quelli azionari. Il nostro mantra è di essere cauti quando gli spread sono bassi e più aggressivi nell’allocazione sul credito quando le valorizzazioni sono economiche".

 

"Tornando rapidamente al giorno d’oggi, gli spread si attestano su livelli simili. In generale regna l’ottimismo riguardo al fatto che il supporto delle banche centrali imporrà un tetto massimo alla volatilità sui mercati del credito, mentre un’enorme espansione della politica fiscale trainerà la crescita economica", ha precisato il manager. "Le cose potrebbero effettivamente andare così, ma segnaliamo che gran parte di tale ottimismo è già stato prezzato. Gli investitori pazienti dovrebbero puntare a sfruttare le periodiche impennate di volatilità sui titoli del credito, non risentirne. Le nostre strategie globali intendono bilanciare tutti questi rischi. Nel nostro scenario di base, le obbligazioni societarie dovrebbero offrire del rendimento incrementale rispetto ai titoli governativi; tuttavia, per gli investitori non si risolverà tutto in una tranquilla passeggiata nei boschi. Non è mai stato così. Non è il momento giusto per “sdraiarsi” sperando che le possibili sorprese passino oltre. A nostro avviso, un approccio più attivo, per “reagire” alle potenti forze strutturali che hanno provocato valorizzazioni tirate, rappresenta un’opzione migliore. In passato, il nostro approccio attivo alla gestione del rischio di credito si è dimostrato di grande aiuto nell’affrontare diversi mercati orso", ha concluso Gregory.

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