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UBS AM punta su TINA e FOMO

3/5/2021 | Redazione Advisor

Sono questi i due acronomi relativi alle due stagioni della serie 2021 Years of choices, che è la nuova frontiera della comunicazione con i partner che la società di gestione ha avviato recentemente


TINA (There is no alternative) e FOMO (Fear of missing out) sono i due acronomi delle due stagioni, suddivise in tre episodi, che fanno parte della serie 2021 Years of choices​, il nuovo progetto di comunicazione targato UBS AM e rivolto ai partner distributivi, clienti e non solo.

Yuri S. Blanga, head of Advisory Business per UBS Asset Management in Italia ci spiega nel dettaglio la nuova iniziativa e come si sposa all'interno del mondo UBS e come si coniuga con i concetti di protezione e visione, che sono il core della proposizione della casa di gestione. 

 

Protezione e visione: due parole oggi molto care agli investitori. Come si declinano oggi nella vostra proposizione? 

Protezione e visione, due concetti oggi attuali più che mai, rappresentano il cuore della nostra offerta e di tutte le nostre attività fin dal 2018. La protezione è da ricercare in quegli strumenti finanziari che mirano a dare stabilizzazione e decorrelazione dai mercati. Nell'attuale contesto economico è ancora possibile farlo, ma sarà sempre più importante affidarsi a un approccio attivo e flessibile. La visione è quella che ci permetterà, anche come investitori, di partecipare alle grandi rivoluzioni del futuro, non da spettatori ma da veri e propri protagonisti. Oggi siamo focalizzati su alcuni grandi trend di crescita, tra cui la sostenibilità, il mercato cinese, la digitalizzazione, e i nostri team di investimento sono già al lavoro per individuare i prossimi temi del futuro. 

 

Il mondo obbligazionario ha sempre occupato un peso predominante nel portafoglio dell'investitore italiano. In base a quanto appena dichiarato, in che modalità possiamo approcciarci a questa asset class?  

Nel corso del 2020 i rendimenti obbligazionari hanno raggiunto nuovi minimi avvicinandosi allo zero e, in alcune aree, sono andati addirittura in terreno negativo. L’”incantesimo” che ha sostenuto l'obbligazionario negli ultimi decenni sembra essersi rotto: la riduzione dei rendimenti non potrà più essere il driver principale di performance. Per questo motivo, è importante approcciare il mercato obbligazionario in modo diverso, allontanandoci dalle soluzioni a benchmark e puntando a due elementi fondamentali: qualità e flessibilità. Qualità per mantenere all'interno del portafoglio gli strumenti utili a stabilizzare il portafoglio nei momenti di volatilità. Flessibilità per muoversi dinamicamente tra segmenti, duration e valute diverse. Per far fronte al tema dei bassi rendimenti e del riemergere del rischio di inflazione, riteniamo inoltre utile guardare all’ obbligazionario asiatico e alle obbligazioni indicizzate all'inflazione.

 

Vediamo come gli investitori, in parte, abbiano iniziato a spostare il proprio orizzonte temporale anche sul lungo termine e quindi a focalizzare l'attenzione anche sui temi di lungo periodo. Ma quali sono a vostro avviso i trend più importanti e che gli investitori non dovrebbero perdere? 

In UBS Asset Management seguiamo con grande attenzione i comportamenti di quelli che riteniamo gli investitori lungimiranti per eccellenza, i Fondi Sovrani, che già da diverso tempo hanno puntato in maniera decisa sui tre temi citati prima: Sostenibilità, Digitalizzazione e Cina/Asia. Parlando di sostenibilità, il 2021 sarà un vero e proprio "anno zero", in cui dalle parole sarà necessario passare ai fatti. Le principali potenze mondiali hanno deciso di impiegare risorse ingenti per dare finalmente una spinta decisiva a quella che diventerà una vera e propria “rivoluzione sostenibile”. Per quanto riguarda la digitalizzazione, il Covid-19 ha accelerato un trend già in grande espansione. Non parliamo solo della tecnologia fine a sé stessa, ma anche della trasformazione digitale che ci sta letteralmente investendo come individui, come società e come istituzioni. 
E infine la Cina: un Paese che abbiamo visto trasformarsi dal punto di vista economico, commerciale e tecnologico, e che ormai detiene la leadership della crescita a livello globale. La Cina si sta ponendo come la protagonista assoluta di questo secolo e recentemente il presidente cinese al World Economic Forum si è di fatto eletto come "ambassador” della cooperazione internazionale, il difensore dei paesi in via di sviluppo e “l'eroe” contro il protezionismo e l'isolazionismo. In termini di portafoglio, riteniamo quindi che la Cina non possa più essere considerata solo una componente dei mercati emergenti, ma debba essere trattata come un asset class a sé stante. 

 

Nel 2021 avete inaugurato un nuovo modo di comunicare con i partner che va oltre la semplice comunicazione digitale o di evento online. Ci può spiegare come nasce questo progetto, quali sono i punti di forza e cosa la rende vincente?  

Abbiamo iniziato a cambiare il nostro modo di comunicare già da alcuni anni e ritengo che questo sia uno dei fattori che abbia contribuito a farci arrivare, oggi, in cima alle classifiche dei gestori esteri operanti in Italia. In una fase di cambiamento dell’industria in cui le reti di distribuzione iniziavano a ridurre il numero delle proprie partnership con gli asset manager, abbiamo di fatto saputo posizionarci come un partner affidabile, in grado di avere un approccio distintivo nella creazione di nuove soluzioni di investimento e di fornire contenuti a elevato valore aggiunto. Questo ha avuto come effetto un naturale rafforzamento delle partnership esistenti e allo stesso tempo ci ha permesso di allargare in maniera importante il numero dei nostri clienti prospect. Nel corso del 2020, con l’emergenza Covid, oltre ad aver continuato a seguire questo approccio con disciplina, abbiamo inventato ogni volta strumenti di comunicazione diversi, dall’evento digitale, alle serie video on demand, al primo evento basato sul concetto di “gamification”. A febbraio 2021, con la volontà di essere sempre più innovativi, abbiamo lanciato una vera e propria “serie”, riprendendo l'approccio delle serie tv on demand che tanto ci hanno appassionato e fatto compagnia durante la pandemia. 2021 Year of choises - La serie, approfondisce sia l'attualità di mercato che le soluzioni offerte da UBS Asset Management, e lo fa attraverso due stagioni: TINA & FOMO, di tre episodi ciascuna.

TINA, è l’acronimo di “There is no alternative”,  ci siamo infatti chiesti se è proprio vero che l'obbligazionario non sia più un'alternativa nei portafogli e FOMO sta per ”Fear of missing out”. Questa seconda stagione si concentra sulla paura di essere tagliati fuori da alcune dinamiche di crescita che sembrano non avere limiti al rialzo. Se guardiamo un po' al di là delle mode del momento (di cui questo periodo storico è ricco), ci sono dei trend che presentano degli aspetti strutturali e robusti di crescita e che pertanto secondo noi devono essere inclusi nei portafogli fin da ora.

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