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E-commerce col vento in poppa anche nel lungo termine

4/21/2021 | Daniele Riosa

I gestori di T. Rowe Price spiegano che “un confronto tra i tassi di penetrazione del settore negli USA e in Europa e quelli delle economie asiatiche suggerisce che questo trend ha ancora margine per proseguire”


Come dovrebbero posizionarsi gli investitori alla luce della recente rotazione sui mercati dai titoli large-cap growth a quelli value? Larry Puglia e Paul Greene, gestori del fondo T. Rowe Price Funds SICAV - US Blue Chip Equity di T. Rowe Price, rispondono che “i principali fattori che hanno alimentato questo cambio di regime non sembrano ancora essersi esauriti, anche se nel breve termine rimane molta incertezza. Molto dipende dai progressi nella lotta alla pandemia, dato che la combinazione di ritorno alla normalità e stimoli fiscali potrebbe scatenare un’ondata di domanda repressa, cosa che favorirebbe le azioni value con maggiore sensibilità al contesto economico”.

Inoltre “l’anno scorso il mercato ha spinto al rialzo alcuni titoli growth senza considerare più di tanto le valutazioni, quindi la fase di inversione per queste particolari azioni potrebbe proseguire ancora nel breve termine. Dall’altro lato, bisogna sottolineare anche che molte delle società growth più innovative ora scambiano su valutazioni non più irragionevoli, considerando le prospettive di crescita. In aggiunta, i fondamentali di business ci fanno pensare che questo cambio di leadership sui mercati in ultima analisi non si dimostrerà durevole. Per questo, invece che dibattere se sia il caso di comprare o vendere titoli ciclici nel breve termine, preferiamo concentrarci sull’aspetto che a nostro avviso ha la capacità di creare più valore per gli investitori nel corso di un intero ciclo economico: individuare opportunità nelle quali il mercato non sembra comprendere appieno la potenziale solidità e durata del percorso di crescita di una società. Un esempio in questo senso è l’e-commerce, un settore nel quale vediamo forti venti favorevoli e la possibilità per i player di espandersi anche in aree di business alternative”.  

“L’emergenza sanitaria – argomentano gli analisti - ha accelerato l’adozione dello shopping online da parte di famiglie e PMI che prima avevano una presenza in rete molto limitata o addirittura nulla. Sebbene tali cambiamenti comportamentali siano andati a favore dei ‘secular grower’ più esposti a questi trend, questo sviluppo può farci chiedere se questa crescita ‘anticipata’ possa aver accorciato il percorso di crescita futuro per queste società. È vero, il ritmo di adozione dello shopping online è aumentato in modo significativo. Tuttavia, un confronto tra i tassi di penetrazione dell’e-commerce negli USA e in Europa e quelli delle economie asiatiche suggerisce che questo trend ha ancora margine per proseguire, via via che i consumatori acquisiscono familiarità nel comprare online un insieme sempre più ampio di prodotti, compresi gli alimentari e altre categorie retail che finora si erano dimostrate resistenti alla competizione di internet”.

“Il mercato spesso si concentra troppo sul breve termine: al contrario, crediamo che alcune delle migliori opportunità per creare valore derivino dallo sviluppo di una profonda conoscenza delle dinamiche dell’industria e dalla disponibilità ad assumere un orizzonte più lungo su come potrebbe evolvere il percorso di crescita di una società”, concludono gli economisti di T. Rowe Price

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