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Post Covid-19, verso un nuovo mondo green

6/8/2021 | Lorenza Roma

"La portata dell'impatto della politica fiscale con l'ambiente al centro, e il cambiamento del central banking, non sono stati pienamente scontati dagli investitori", spiegano gli esperti di Jupiter AM


La pandemia è stata una crisi isolata? Le tendenze pre Covid-19 si riaffermano, o la crisi apre la possibilità di qualcosa di più trasformativo, simile al programma New Deal di Roosevelt degli anni '30? Talib Sheikh, head of strategy multi-asset, Mark Richards, strategist multi-asset e Matthew Morgan, investment director multi-asset di Jupiter AM sostengono che la combinazione di una politica monetaria e fiscale espansiva, focalizzata su un'agenda green, indica che il mondo potrebbe essere un posto diverso da quello che molti si aspettano.

 

Agli investitori piace definire il crollo del mercato del primo trimestre del 2020 come un evento "esogeno", un "cigno nero" - forse un altro modo per dire che, almeno questa volta, non è colpa di nessuno. Molti di noi possono ricordare la disapprovazione che si è abbattuta sull'industria dei servizi finanziari - non senza buone ragioni - dopo la crisi del 2007-08. Quella crisi ha avuto un profondo effetto disinflazionistico: l'eccesso di debito, l'austerità, la revisione del sistema bancario, combinati con l'invecchiamento della popolazione e la globalizzazione, hanno portato a un decennio di bassa produttività, crescita e inflazione, nonostante i tassi di interesse a zero e il QE. Può essere naturale vedere la crisi del Covid-19 attraverso quella stessa lente. Molte di quelle tendenze sono state accelerate: l'indebitamento globale è aumentato, la domanda e la produzione sono crollate, la disoccupazione rimarrà probabilmente elevata. Con il ritorno del mondo ad una certa nuova normalità, perché il vecchio regime non dovrebbe riaffermarsi?

 

"Due ragioni rendono il quadro più complicato", spiegano gli esperti. "La prima è la politica monetaria: da quando il presidente della Fed Jerome Powell ha annunciato a settembre scorso gli esiti della revisione del quadro di riferimento della Federal Reserve (Fed), continuiamo a dire che stiamo assistendo al cambiamento più significativo del central banking in quarant'anni, e che altre banche centrali ne seguiranno l'esempio. Ne abbiamo parlato altrove in modo molto più dettagliato: la strategia della Fed è ora "basata sui risultati" piuttosto che "basata sulle prospettive". I mercati del reddito fisso e le voci sul tapering anticipato suggeriscono che questo cambiamento nella funzione di reazione non è ancora completamente prezzato. La seconda ragione è la maggiore influenza dello Stato. La pandemia ha costretto i governi a intervenire in modi che non avremmo mai pensato possibili, come prestiti diretti, programmi di cassa integrazione e pagamenti in contanti. Queste misure di emergenza passeranno, ma il desiderio di creare un mondo più sicuro e più giusto persisterà. Questo probabilmente comprenderà la gestione della catena di approvvigionamento, il commercio globale e la distribuzione dei salari, ma è anche al centro di un'agenda verde", aggiungono gli analisti.

 

"Molti vedono la politica ambientale come un freno alla crescita a causa di una maggiore regolamentazione. Noi la vediamo diversamente: può sbloccare le barriere alla spesa fiscale, in particolare gli investimenti in infrastrutture. Questo può potenzialmente avere un impatto materialmente positivo sulla crescita globale. Stiamo vedendo il cambiamento climatico salire nella lista delle priorità degli elettori, e questo sta aiutando la realtà politica a muoversi nella stessa direzione", sottolineano gli esperti che aggiungono "il cambiamento climatico è un potente argomento morale per aumentare gli investimenti. In Germania, il partito dei Verdi è al secondo posto, al momento della redazione di questo commento, e probabilmente avrà un ruolo significativo in qualsiasi coalizione di governo dopo le elezioni di settembre. Sebbene il manifesto finale dei Verdi debba ancora essere concordato, includerà impegni per investimenti sostenibili e digitalizzazione che sono difficili da raggiungere senza l'espansione fiscale. Questa non è più un'agenda marginale: c'è un crescente consenso intorno al net carbon zero entro il 2050, e paesi come Russia, Cina e Arabia Saudita sono entrati in gioco per aiutare a inquadrare il dibattito su questo obiettivo comune".

 

"L'inflazione, la produttività e la crescita hanno ripetutamente superato le aspettative tra il 2008 e il 2020. Molti dei fattori trainanti sono ancora intatti, e siamo ben lontani dal poter dire che siamo su un percorso verso i soleggiati altipiani di una migliore crescita economica. L'unica cosa che non è transitoria nel dibattito sull'inflazione è il dibattito stesso: non sapremo se l'inflazione è destinata a rimanere almeno fino alla fine del 2021. La conclusione per i nostri portafogli è che, a nostro avviso, la portata dell'impatto della politica fiscale con l'ambiente al centro, e il cambiamento del central banking, non sono stati pienamente scontati dagli investitori. Il comportamento del mercato e i commenti degli investitori continuano a presupporre un ritorno al vecchio regime, ma quando il mondo tornerà alla normalità dovrà affrontare un contesto politico fondamentalmente diverso. Per navigare in questo periodo, è necessaria tutta la flessibilità possibile. I portafogli multi-asset possono regolare dinamicamente la quantità di esposizione alle azioni, al reddito fisso, alle valute e alle materie prime nelle varie regioni", conclude Sheikh.

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