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Tre motivi per guardare ad Oriente

6/16/2021 | Giovanni Papini, Country head Italy UBS Asset Management*

L’Asia è la parte del mondo dove nel lungo termine vediamo la maggiore crescita.


L'Asia domina il mondo non solo in termini di popolazione, ma soprattutto in termini di influenza economica e di mercato. Nel 2021, il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che l'Asia contribuirà per il 45% alla produzione economica globale, e questo contributo dovrebbe aumentare in futuro. Le aziende asiatiche rappresentano il 40% del Fortune 500 e il mercato al dettaglio è già il più grande del mondo. 

 

Se la produzione globale negli anni si è spostata in Asia anche i consumi locali sono aumentati notevolmente. Mentre in passato il continente era in ritardo sul potere di spesa pro-capite, oggi non è più così. Il numero di miliardari Asiatici supera quello di Stati Uniti ed Europa e anche il reddito medio è aumentato. 

 

Non c’è dubbio che l'Asia sia anche leader nell'innovazione, superando per numero di brevetti depositati gli Stati Uniti e l’Europa messi insieme. E anche la spesa per la ricerca e lo sviluppo supera quella di Usa ed Europa. 

 

Anche dal punto di vista obbligazionario l’Asia è molto interessante. Mentre il resto del mondo nell’ultimo anno ha tagliato i tassi di interesse arrivando a zero o addirittura sotto, l'Asia ha adottato le stesse misure ma non si è mai raggiunto il limite inferiore come negli altri continenti. In luoghi come India, Corea del Sud e Malesia, c'è ancora flessibilità per allentare la politica monetaria su tutta la linea e anche sul lato fiscale.

 

Per quanto riguarda le prospettive, l'Asia sta mostrando una forte ripresa e crediamo che continuerà nel 2021 e nel 2022. Che cosa significa questo per il credito? Significa che c'è una crescita più elevata che si tradurrà in un aumento degli utili e in una maggiore capacità di ripagare il debito. E nel credito, l’Asia si distingue davvero. 

 

Guardando lo JACI Composite, questo indice è circa l'80% investment grade e il 20% high yield, e in termini di rendimento e volatilità si posiziona molto bene rispetto ad altri mercati in tutto il mondo.

La duration però è il punto più interessante. Si è davvero allungata negli ultimi otto anni per i mercati sviluppati e non abbiamo ancora avuto un grande periodo di volatilità e salita dei rendimenti nelle scadenze più lunghe.

 

La duration asiatica, invece, è rimasta relativamente bassa e stabile, rendendo le obbligazioni asiatiche meno esposte a eventuali picchi di volatilità e di forte salita dei tassi. Infine, se guardiamo al rendimento, possiamo vedere chiaramente che l'Asia rispetto agli Stati Uniti e all'Europa, sia dal lato high yield che da quello investment grade, offre rendimenti maggiori. 

 

In un mondo in cui la cattura del rendimento rimane difficile, l'Asia offre pertanto un reddito elevato, una duration più bassa e l’esposizione ad alcune delle aziende e dei paesi in più rapida crescita a livello globale.

 

Ora rivolgiamo la nostra attenzione alla Cina. La dimensione del mercato obbligazionario cinese è di circa 17 trilioni di dollari, e non c'è mai stato un mercato obbligazionario nella storia del mondo così grande che non fosse stato incluso negli indici fino a poco tempo fa. 

 

Quindi il messaggio chiaro ai CIO di tutto il mondo è: tutto ciò che possiedi attualmente verrà venduto man mano che la Cina sarà maggiormente inclusa negli indici globali. Il mercato obbligazionario cinese ha raddoppiato le sue dimensioni ogni cinque anni e questa storia non è statica, ci aspettiamo che colmerà il divario con il mercato statunitense entro i prossimi cinque anni.

 

Invece una domanda che spesso mi fanno gli investitori è quanto dovrebbero allocare al mercato obbligazionario cinese. La risposta è sempre “dipende”, ma rispetto al contributo della Cina al PIL mondiale, il peso negli indici obbligazionari globali mostra che è chiaramente sottorappresentata. Crediamo perciò che il peso delle obbligazioni Cinesi nei principali indici globali aumenterà considerevolmente e che succederà anche nei portafogli degli investitori. Ma vogliamo davvero comprare un'obbligazione cinese? Ovviamente la risposta è sì. 

 

Oggi offre uno dei rendimenti nominali più alti al mondo rispetto ad altri mercati sviluppati e offre uno dei rendimenti reali più alti nei mercati obbligazionari. Quando abbiamo obbligazioni nel nostro portafoglio, stiamo cercando una correlazione negativa con asset rischiosi per creare quel bilanciamento corretto nei nostri portafogli. Le obbligazioni cinesi hanno una correlazione molto bassa con altri mercati obbligazionari, così come con i mercati azionari e creditizi.

 

Se guardiamo ad altri mercati obbligazionari in tutto il mondo oggi, troveremo rendimenti negativi o nulli e rendimenti reali negativi. La cosa più preoccupante è che possiamo iniziare a vedere alcuni mercati obbligazionari mostrare caratteristiche di volatilità simili alle azioni. E la ragione di ciò è, in primo luogo, che gli indici stanno diventando molto più lunghi nella duration. In secondo luogo, man mano che le obbligazioni si avvicinano a 0 o a rendimenti negativi, la sensibilità dei mercati obbligazionari sale.

 

Quindi, per riassumere: 1. L’Asia è la parte del mondo dove nel lungo termine vediamo la maggiore crescita. 2. Il credito asiatico offre molto valore oggi rispetto ad altri mercati. 3. Infine, è in corso un grande cambiamento strutturale del mercato obbligazionario cinese, sia dal punto di vista degli indici che dal punto di vista della volatilità, dei rendimenti nominali e reali e della correlazione. Pensiamo per questo che le obbligazioni cinesi debbano avere un posto assicurato nel portafoglio di tutti.

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