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Investimento fattoriale per l'integrazione dei criteri ESG

9/28/2021 | Lorenza Roma

Tra gli investitori, il 43% ha aumentato le allocazioni nell'investimento fattoriale negli ultimi dodici mesi. Lo rivela il sesto Global Factor Investing Study di Invesco


Invesco pubblica oggi il sesto Global Factor Investing Study annuale. Lo studio è basato sulle interviste di 241 investitori fattoriali, responsabili della gestione di attivi per oltre 31.000 miliardi di USD. Dallo studio emerge che i vantaggi connessi all'integrazione dei fattori ESG spingono gli investitori verso un approccio fattoriale.

 

Alla luce della crescente attenzione per gli investimenti sostenibili, osservata negli ultimi anni, lo studio sottolinea il rapido incremento della propensione a integrare i criteri ESG nell'ambito di una metodologia fattoriale. Nel 2021, il 78% degli intervistati, tutti investitori fattoriali, ha affermato di integrare criteri ESG nei rispettivi portafogli. Molti investitori ritengono che il discorso ESG abbia determinato un bias fattoriale nei loro portafogli, traducendosi ad esempio in ponderazioni più alte del previsto alla qualità rispetto al valore tra le azioni. Sul totale degli intervistati, circa due quinti ha svolto un'analisi chiedendosi se i criteri ESG abbiano creato un bias fattoriale nei loro portafogli, con esito positivo in quasi due terzi dei casi. Georg Elsaesser, senior portfolio manager, quantitative strategies di Invesco ha affermato: "I fattori possono aiutare a scomporre l'impatto degli aspetti ESG su un portafoglio. Dobbiamo considerare sia i rischi connessi alla loro integrazione sia quelli derivanti dalla loro mancata inclusione. In entrambi i casi, i fattori risultano utili."

 

Dallo studio emerge inoltre, che i rendimenti bassi hanno contribuito a un incremento delle allocazioni nel reddito fisso. In questo segmento, la maggioranza (55%) fa infatti ricorso ai fattori. Per quasi metà degli investitori (45%), il contesto di rendimenti bassi avrebbe reso più interessante l'inclusione dei fattori nei portafogli obbligazionari, offrendo opportunità in termini di fonti supplementari di rendimento e diversificazione. Attualmente un numero di investitori notevolmente più alto utilizza i fattori nel reddito fisso (55%), rispetto al 40% emerso dallo studio dello scorso anno. Per la maggioranza (52%), l'investimento fattoriale nel reddito fisso include il ricorso sia a fattori d'investimento (come value/quality) sia a fattori macro (duration/inflazione), mentre il 23% utilizza unicamente fattori d'investimento e un quarto considera i fattori solo in un'ottica macro.

 

Secondo quanto emerso dal Global Factor Investor Study di Invesco, le allocazioni fattoriali continuano ad aumentare. Il 43% degli intervistati ha incrementato le allocazioni nell'ultimo anno, mentre il 35% prevede di farlo l'anno prossimo, utilizzando come propulsori fondamentali dell'adozione la capacità di controllare meglio le fonti di rischio e la possibilità di rendimenti superiori.

 

Negli ultimi sei anni, come trapelato dal Global Factor Investing Study di Invesco, l'investimento fattoriale è diventato in breve tempo più sofisticato, specialmente mediante il ricorso a strategie multifattoriali, in un contesto caratterizzato dalla ricerca di esposizione a una gamma di fattori più ampia da parte degli investitori. La rapida diffusione di un approccio multifattoriale ha inoltre reso più dinamico l'investimento fattoriale. Solo il 22% degli investitori mira a mantenere le esposizioni fattoriali completamente fisse, mentre circa metà (48%) applica un approccio che ammette una certa variazione delle proprie esposizioni sul lungo periodo e un terzo le cambia regolarmente. L'approccio dinamico è destinato ad accelerare: il 29% degli investitori ritiene di aver assunto un approccio più dinamico negli ultimi due anni, mentre il 41% ipotizza una maggiore dinamicità nel prossimo biennio.

 

Elsaesser ha concluso: "La fase post-pandemia ha messo alla prova alcune delle ipotesi intorno ai vantaggi dell'investimento fattoriale. Tuttavia, gran parte degli investitori riferisce che l'adozione di un approccio fattoriale si è rivelata benefica, come dimostrato dall'evidente e notevole diffusione delle strategie fattoriali. La crescente allocazione riflette una maggiore adozione, infatti gli investitori prendono in considerazione i fattori nell'ambito dell'intero portafoglio e in altre classi di attivi oltre alle azioni.

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