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Portafoglio ottimale in cinque mosse. La ricetta di Nuveen

12/20/2021 | Redazione Advisor

Sergio Trezzi: “Accanto all’adozione di strategie obbligazionarie e azionarie fortemente basate su criteri attivi di selezione ESG, sarà evidente la crescita di strategie di real assets”


“Prevediamo che il 2022 sarà caratterizzato da una crescita economica rallentata, ma ancora solida, pressioni inflazionistiche persistenti, tassi di interesse in lento aumento e da una riduzione delle misure di sostegno fiscali e monetarie”. E’ questo in sintesi l’outlook del global investment committee di Nuveen che presenta cinque temi per la costruzione ottimale del portafoglio nel 2022.

1) “Cercare opportunità di ribilanciamento. La parola chiave qui è ‘ribilanciare’. L'inizio dell'anno è il momento in cui normalmente si rivalutano gli obiettivi di portafoglio di lungo termine, si interviene, se necessario, sull'asset allocation e i portafogli vengono ribilanciati in base all’andamento del mercato. Siamo consapevoli del fatto che molti investitori non ribilanciano regolarmente, e questo potrebbe esporli a rischi involontari. Secondo noi tutti gli investitori istituzionali e individuali dovrebbero scegliere e gestire attivamente l’esposizione al rischio del loro portafoglio, in linea con gli obiettivi di lungo termine che si sono posti e con il contesto di mercato prevalente. Sia che vengano raggiunti attraverso un approccio di risk budgeting, diversificazione e asset allocation o attraverso un posizionamento specifico per asset class, ognuna di queste esposizioni dovrebbe essere scelta in modo intenzionale”.

2) “Bilanciare la crescita economica e i rischi di inflazione. Prevediamo che la crescita economica globale sarà un po' più lenta rispetto al 2021, ma ancora al di sopra del trend di lungo termine. Riteniamo inoltre che le pressioni inflazionistiche continueranno per tutto il prossimo anno. Ci aspettiamo che questa combinazione si traduca in un trend soddisfacente di crescita pluriennale e in una certa pressione al rialzo sui tassi di interesse (simile forse a quella verificatasi tra il 2016 e il 2019). Quando si tratta di ‘bilanciare’, gli investitori dovrebbero concentrarsi su investimenti che tengano conto di ‘crescita + inflazione’ piuttosto che su esplicite coperture contro l'inflazione. I settori del credito a reddito fisso, le small cap statunitensi, il real estate pubblico e privato e gli asset reali sembrano tutte buone opportunità in un contesto di crescita modesta, inflazione moderata e tassi in lieve aumento”.

3) “Mantenere una rete più ampia per il rendimento. Stiamo insistendo su questo punto da molto tempo e il messaggio di base resta valido: visto il rendimento molto basso delle asset class tradizionali del reddito fisso, gli investitori devono ampliare il loro universo. Pertanto, suggeriamo di esplorare nuove aree del panorama del reddito fisso, azioni che generano dividendi e settori alternativi, quali asset reali e credito privato. Seguendo questo approccio, è fondamentale comprendere i rischi associati e sceglierli in modo consapevole. Per facilitare il processo, abbiamo classificato le asset class in gruppi di rischio: rischio di tasso di interesse, rischio di credito e rischio azionario. Ciascun gruppo offre un diverso profilo di rendimento e volatilità, e suggeriamo agli investitori di diversificare tra opportunità di reddito e rischi”.

4) “Trarre vantaggio dai fattori ESG negli investimenti. L'accelerazione nell’utilizzo dei temi di investimento responsabile e dei fattori ambientali, sociali e di governance non accenna a diminuire. E per una buona ragione: siamo convinti che utilizzare fattori ESG negli investimenti non significhi escludere determinate tipologie di investimento, quanto avere a disposizione strumenti che permettano di esaminare le opportunità, e siano parte di un approccio più ampio volto a migliorare il processo di generazione del rendimento e di gestione del rischio. La pandemia ci ha mostrato quanto una solida governance, la continuità operativa, il capitale umano e la gestione della supply chain siano fondamentali nel determinare le performance di tutte le asset class. Non crediamo che questa situazione cambierà. Allo stesso modo, i rischi e le opportunità legati al cambiamento climatico hanno un ruolo sempre più importante in tutti i portafogli. Sui mercati pubblici e privati stiamo individuando un numero crescente di spunti interessanti in aree quali energie rinnovabili, tecnologie pulite, sostenibilità alimentare e investimenti orientati alla diversity, all’inclusione e al benessere dei dipendenti”.

5) “Sfruttare la gestione attiva con l’avanzare del ciclo. Nei prossimi anni, prevediamo volatilità crescente e maggiore difficoltà nel generare rendimenti. Una situazione che implicitamente evidenzia l’importanza della gestione attiva. Tutti i componenti del nostro Global Investment Committee e i team di gestione del portafoglio stanno identificando soluzioni d'investimento altamente idiosincratiche e in rapida evoluzione. Selettività, ricerca, flessibilità e fiducia possono davvero fare la differenza”.

Sergio Trezzi, managing director di Nuveen, prevede che “i prossimi anni saranno determinanti nella definizione delle scelte di investimento per strutturare correttamente i portafogli e ottenere rendimenti adeguati. Accanto alle tradizionali analisi legate all’andamento della politica monetaria e conseguentemente dei tassi, degli spreads, degli utili, diviene ora necessario incorporare tutti gli impatti della transizione ecologica imposta dai governi per rispondere ai cambiamenti climatici. Con oltre 40.000 miliardi di dollari di attivi stimati in transizione, ci troveremo davanti al più grande ‘market arbitrage’ mai visto nei mercati. Il raggiungimento dell’obiettivo Net Zero Carbon è quindi possibile solo con l’adozione di modelli di rischio e rendimento in grado di integrare l’intensità delle emissioni di carbonio. Accanto all’adozione di strategie obbligazionarie e azionarie fortemente basate su criteri attivi di selezione ESG, se non addirittura di ‘impatto’ (impact investing), sarà evidente la crescita di strategie di real assets nei portafogli”.

“In questo contesto - conclude Trezzi - risorse naturali (come Farmland e Timberland) e Infrastrutture per Energia Pulita (solare, eolica, idrica) si presentano, come mai fino ad oggi, scelte necessarie per partecipare a tematiche decennali di forte crescita”.

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