Tempo di lettura: 2min

Reddito fisso, l'impatto della volatilità sui bond europei

10/6/2022 | Lorenza Roma

In questo contesto di incertezza, la scelta di società di tipo investment-grade con un modello di business solido e non troppo costoso continua a rivelarsi sensata. A rivelarlo Sebastien Galy (Nordea AM)


Le turbolenze del mercato obbligazionario scuotono i mercati azionari, mentre gli investitori valutano il futuro andamento della crescita e dell'inflazione. Le probabilità di un rallentamento che potrebbe portare le banche centrali ad allentare la pressione per sostenere un'eventuale ripresa economica si stanno via via riducendo. L’idea di riposizionarsi con orizzonte fine 2023 e oltre, beneficiando dei titoli growth, è diventata una visione a breve termine con necessità di gestire il rischio. L'ultima inaspettata fonte di rischio proviene dal mercato obbligazionario e in particolare dai Gilt britannici. Parola di Sebastien Galy (in foto), senior macro strategist di Nordea Asset Management, sulla volatilità dei mercati obbligazionari, che ha interessato in particolare i Gilt britannici, e sulle conseguenze per i bond europei.

 

Nel Regno Unito, la proposta di un'ampia espansione del bilancio del governo attraverso tagli fiscali ha scosso la fiducia nei Gilt e nella sterlina (GBPUSD). I Gilt decennali, in rialzo da settimane, sono aumentati di 40 punti base dopo l'annuncio, mentre la sterlina è scesa bruscamente. Gli analisti, tra cui il FMI, hanno criticato la mossa del Regno Unito, che ha costretto la Banca d'Inghilterra a comprare Gilts a lunga scadenza sotto la pressione dei grandi investitori e infine il governo a fare parzialmente marcia indietro. Il rapporto debito/PIL, pari al 97%, potrebbe salire a livelli più preoccupanti.

 

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario europeo, il timore è che il contraccolpo di un mercato obbligazionario si ripercuota sugli altri dato che gli investitori non sono più sicuri della loro capacità di prevedere il tasso a termine di questo ciclo di rialzo dei tassi dalla Fed alla BCE. In effetti, l'inflazione nell'Eurozona a settembre è stata più alta del previsto, pari al 10%, con una crescita core superiore alle attese, pari al 4,8%. La tentazione è ancora quella di posizionarsi per un eventuale ciclo di taglio dei tassi.

 

"Continuiamo a preferire la sicurezza dei Covered Bond a bassa duration", spiega Galy. "Alla fine con il consolidarsi delle aspettative di un'inflazione in calo, vedremo avviarsi il circolo virtuoso dell'assunzione di rischio nel reddito fisso.  Per quanto riguarda l'High yield, dobbiamo anche essere in grado di prevedere correttamente la fine del ciclo economico e il conseguente tasso di default. È probabile che le aspettative sul mix di crescita e inflazione oscillino molto ancora per qualche mese, finché la politica monetaria non avrà un impatto significativo. In questo contesto, la scelta di società di tipo investment-grade con un modello di business solido e non troppo costoso continua a rivelarsi sensata", conclude  lo strategist di Nordea AM.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?