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Gestito: raccolta in rosso, ma sale il patrimonio

5/25/2023 | Daniele Riosa

Rota (Assogestioni) sui dati del primo trimestre: “Il ritorno della raccolta sui fondi obbligazionari segnala un rinnovato interesse degli investitori italiani per dei prodotti che oggi, dopo i forti rialzi dei tassi del 2022, tornano ad offrire cedole interessanti”


Il risparmio gestito arranca. Nel primo trimestre del 2023, i dati definitivi della mappa trimestrale di Assogestioni, mostrano un lieve recupero della raccolta netta rispetto a quanto prospettato dalle letture mensili, che si attesa a fine marzo a -7 miliardi di euro rispetto ai -8,9 preliminari. A crescere di quasi 50 miliardi è invece il patrimonio gestito, salito a 2.257 miliardi a fine marzo dai 2.210 miliardi di fine dicembre 2022, grazie principalmente a un effetto mercato positivo.

Tale spinta è relativa in particolare ai fondi aperti, che con un patrimonio di 1.100 miliardi pesano per quasi il 49% delle masse e forniscono la fotografia del mondo retail, con un bacino di quasi 12 milioni di italiani, come emerso dal recente aggiornamento dell’Osservatorio Sottoscrittori dell’Ufficio Studi.

“Anche durante il primo trimestre di quest’anno l’andamento del patrimonio è stato determinato da due spinte di segno opposto - spiega Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi, Assogestioni -. Considerando i soli fondi aperti, rileviamo una raccolta netta negativa, anche se per un valore modesto pari a -3,7 miliardi euro, mentre l’effetto mercato è stato del +2,7% in base alle nostre stime, merito soprattutto delle buone performance del comparto azionario, che hanno determinato una crescita del patrimonio di circa 30 miliardi euro”.

Dallo spaccato della raccolta per categorie si nota il trend positivo dei fondi azionari, che hanno continuato ad attrarre nuove sottoscrizioni come per tutto il 2022, totalizzando +2,84 miliardi di euro. Virano nettamente in positivo i prodotti obbligazionari che, dopo i -1,65 miliardi del Q4 2022, hanno raccolto 2,96 miliardi euro. Sono invece rimasti in negativo bilanciati (-3 miliardi) e flessibili (-5,18 miliardi).

Rota commenta: “Il ritorno della raccolta sui fondi obbligazionari segnala un rinnovato interesse degli investitori italiani per dei prodotti che oggi, dopo i forti rialzi dei tassi del 2022, tornano ad offrire cedole interessanti”.

Il dettaglio della mappa trimestrale evidenzia anche la preferenza per i fondi italiani (+735 milioni) rispetto a quelli di diritto estero (-4,4 miliardi). I dati definitivi includono anche il resoconto sui PIR che, nel primo trimestre, hanno totalizzato 720 milioni di deflussi, di cui 779 milioni afferenti ai PIR ordinari a fronte dei +58 mln raccolti dai PIR alternativi, per un patrimonio promosso complessivo di 19,34 miliardi euro. Infine, la mappa ha censito una raccolta in positivo di 1,26 miliardi per i fondi Articolo 8 SFDR e di 360 milioni per quelli Articolo 9 SFDR.

Per quanto riguarda le gestioni di portafoglio, che pesano per oltre il 47% delle masse, il bilancio del Q1 è stato pari a -4,29 miliardi, determinato soprattutto dai 5,77 miliardi di deflussi registrati dalle gestioni di prodotti assicurativi. Altri 2 miliardi di deflussi istituzionali, non afferenti a mandati previdenziali né assicurativi, sono invece riconducibili a movimenti interni ai Gruppi societari rientranti nel perimetro della rilevazione.

“Il quadro del segmento dei mandati istituzionali complessivamente è negativo - osserva Rota -. Tuttavia, il segmento dei mandati previdenziali, quello storicamente più stabile e orientato al lungo termine, ha chiuso il trimestre in positivo per +2,4 miliardi. Inoltre, le GP dedicate alla clientela individuale upper-affluent e private hanno totalizzato 1,1 miliardi di raccolta”, conclude.

Nel primo trimestre del 2023, sul fronte delle società, al vertice della classifica, troviamo per raccolta netta il gruppo Mediolanum con poco più di 840 milioni di euro. Segue Arca a 660,7 milioni. Al terzo posto si piazza UBS AM con 394 milioni. Tra le società che chiudono il periodo in negativo, segnaliamo il gruppo Intesa Sanpaolo con -3,571 miliardi, il gruppo Generali con meno 3,535 miliardi di euro e Amundi a -1,418 miliardi.

In merito ai dati pubblicati da Assogestioni sull’industria del risparmio gestito in Italia nel primo trimestre 2023,il gruppo Generali precisa che "il risultato di raccolta registrato è dovuto principalmente a flussi dei mandati assicurativi gestiti per conto del gruppo".

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