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2/3/2014 | Massimo Morici
Intesa Sanpaolo starebbe valutando l’ipotesi di creare una bad bank interna, sulla scia di quanto fatto da RBS nel Regno Unito che lo scorso anno ha scaricato 38 miliardi di sterline di asset tossici in un veicolo appartenente al gruppo. Lo riporta il Financial Times secondo cui l'Istituto italiano, nonostante i conti in ordine, starebbe lavorando al progetto di creare una società interna nella quale far confluire 55 miliardi di euro di crediti in sofferenza. Sembra comunque che sia la Banca d'Italia che il FMI abbiano escluso la necessità di creare questo strumento di raccolta di prestiti deteriorati.
Il quotidiano britannico parla anche di possibili cessioni di quote azionarie per 2 miliardi di euro (Alitalia e Telecom Italia). Secondo alcuni analisti, il sistema bancario italiano avrebbe bisogno di una bad bank da 9 - 12 miliardi di euro in cui far confluire i crediti deteriorati degli istituti.
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