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2/6/2014
Nei cassetti dei due colossi del credito italiano, Intesa Sanpaolo e UniCredit, ci sarebbe un piano per la creazione di una sorta di "bad bank" dove le due grandi banche possano scaricare i loro crediti ristrutturati, il grande fondo provato americano Kkr mettere i soldi per la nuova finanza e gli specialisti di Alvarez e Marsal mettere le competenze per gestire quei dossier all'insegna della discontinuità operativa e anche culturale. Lo riporta il quotidiano la Repubblica, spiegando che sarebbero in corso trattative preliminari tra le parti per verificare la fattibilità della costituzione di un veicolo in cui far confluire crediti in ristrutturazione.
Lo schema, continua il quotidiano, prevede di creare una società ad hoc in cui Kkr investirebbe fondi freschi per favorire e accentuare la ripresa di valore dei debitori (si stima tra 10 e 20 medie aziende). Nel veicolo, UniCredit e Intesa Sanpaolo (che rispettivamente hanno iscritto a bilancio allo scorso 30 settembre 8,1 miliardi e 2,5 miliardi di crediti ristrutturati) manterrebbero quote minoritarie per deconsolidare i crediti apportati e al contempo beneficiare delle future riprese di valore. Kkr pagherebbe un piccolo forfait iniziale alle banche per retrocedere parte degli utili alla fine del progetto. Le difficoltà tecniche e valutative del progetto, tuttavia, potrebbero prendere mesi di lavoro, conclude il quotidiano.
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