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Intesa Sanpaolo, migliora la redditività

8/1/2014 | Redazione Advisor

Vista la solida patrimonializzazione in ulteriore migliorare la banca è candidata ad essere tra le banche europee vincenti dall'esercizio di asset quality review e stress test


Si chiude con un risultato netto di 217 milioni il secondo trimestre del 2014 di Intesa Sanpaolo, in calo rispetto ai 306 milioni del primo trimestre del 2013. Il risultato della gestione operativa è in crescita essendo passato da 2,412 miliardi contro i 2,025 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. I ricavi sono pari a 4,45 miliardi contro i 4,10 miliardi di un anno fa.

Se guardiamo al semestre l'utile netto è pari a 720 milioni (+70,6%) contro i 422 del primo semestre del 2013. Il risultato della gestione operativa è stato di 4,43 miliardi contro i 4,10 miliardi (+8,1%). I proventi operativi invece hanno registrato un aumento del 4,7% salendo a 8,56 miliardi contro i 8,18 miliardi del 30 giugno 2013.

Una nota del gruppo conferma che la patrimonializzazione risulta molto solida e in ulteriore miglioramento: ulteriormente rafforzati i coefficienti patrimoniali (già su livelli largamente superiori ai requisiti normativi) al 30 giugno 2014, tenendo conto dei dividendi maturati nel semestre per l’esercizio 2014(11). Il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 12,9%(12), dal 12,3% di fine 2013, livello top tra le maggiori banche europee ed equivalente a capitale in eccesso (13) di circa 10 miliardi di euro e a un buffer di capitale di circa 13 miliardi per l’esercizio di AQR (14) e circa 20 miliardi per lo Stress Test (15). Il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2014 è risultato pari al 13,2%, rispetto all’ 11,9% pro-forma di fine 2013.

A livello di risultati per aree di business in quella corporate e investment banking la banca ha registrato per quanto riguarda il secondo trimestre del 2014 un risultato netto di 367 milioni;

La Banca dei Territori, nella quale è inclusa anche Intesa Sanpaolo Private Banking e Banca Prossima, ha chiuso invece il secondo trimestre con un risultato netto di 387 milioni.

La controllata Eurizon Capital invece ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 67 milioni e proventi operativi pari a 140 milioni.

Infine, Banca Imi, la banca d'investimento del gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile netto consolidato di 353 milioni di euro, in progresso del 30,5% sui 271 milioni della prima meta' del 2013.

Per il ceo Carlo Messina (nella foto): “Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre del 2014 con risultati di qualità elevata – tra i migliori in Europa in termini di crescita dei ricavi - e pienamente in linea con il Piano di Impresa. Siamo nelle migliori condizioni per uscire vincenti dall’impegnativo passaggio costituito dall’Asset Quality Review e dagli Stress Test ” ha commentato il consigliere delegato.


“Nei primi sei mesi dell’anno la redditività della Banca mostra una significativa crescita nonostante il forte impatto fiscale non ricorrente, gli interessi netti sono in aumento e le commissioni nette registrano il miglior risultato dal 2007. Escludendo l’impatto non ricorrente dell’aumento della tassazione sul beneficio derivante dalla quota nella Banca d’Italia il risultato netto è pari a 1,2 miliardi di euro. L’utile netto contabile è pari a 720 milioni di euro, con un incremento del 71%; il risultato prima delle tasse – grazie ad una nuova strategia e al forte coinvolgimento delle nostre persone – è il più elevato degli ultimi nove trimestri”.

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