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Perché solo ora la borsa penalizza le banche?

2/4/2016

Secondo un recente report di Mediobanca, la garanzia pubblica potrebbe coprire solo un terzo dei 200 miliardi di crediti in sofferenza. Ecco cosa spaventa gli investitori secondo Gian Paolo BAzzani di Saxo Bank


Che in Italia i crediti in sofferenza fossero arrivati a un livello preoccupante non è una novità delle ultime settimane. Ma perché solo ora la Borsa penalizza le banche? Se lo chiede in un ultimo intervento Gian Paolo Bazzani, amministratore delegato di Saxo Bank Italia. Le sofferenze bancarie, stando ai dati dello scorso novembre (gli ultimi disponibili) superavano i 200 miliardi di euro, di cui quasi 90 miliardi sarebbero al netto delle svalutazioni, ovvero al valore della presumibile riscossione, iscritto dalle banche a bilancio.

Nel 2007, un anno prima della crisi, erano appena 13 miliardi. Mediobanca ha scritto nei giorni scorsi che solo un terzo delle sofferenze bancarie potrebbe beneficiare della garanzia pubblica, ovvero del risultato dell’accordo tra il governo italiano e la commissione europea sulla garanzia statale da concedere sulle sofferenze cedute dalle nostre banche sul mercato. Garanzia che lo Stato Italiano concederebbe a prezzi di mercato e crescenti negli anni.

"Il punto chiave è che, secondo questo report, la garanzia statale coprirebbe non oltre 65 o 70 miliardi di euro di crediti a rischio e non è detto che tutte queste sofferenze vengano poi effettivamente cedute sul mercato" spiega Bazzani. Ma quali sono i fattori che preoccupano maggiormente gli investitori? Anzitutto, la cessione delle sofferenze che sarebbe estremamente costosa.

"Le banche dovrebbero prepararsi a iscrivere a bilancio perdite rilevanti, in quanto i prezzi di cessione sarebbero all’incirca quelli registrati dal Tesoro per i crediti a rischio delle 4 banche salvate alla fine del novembre scorso, ovvero al 17,6%" continua Bazzani. Poi occorre inoltre tenere conto dell’effetto "saturazione della domanda". "Se tutte le banche si precipitassero a vendere le loro sofferenze, la domanda sul mercato risulterebbe insufficiente ad assorbire l’offerta, provocando un crollo dei prezzi, esattamente l’opposto dell’obiettivo a cui mira la garanzia pubblica" conclude l'a.d. di Saxo Bank .

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