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Banche ponte: riducono le perdite e mantengono i clienti

7/7/2016

Prosegue il processo di vendita degli istituti nati dalla risoluzione di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti: interessati due fondi di private equity


Le quattro banche ponte nate dalla risoluzione alla fine dello scorso anno di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti mantengono i clienti e riducono la perdita nei primi tre mesi del 2016. Lo riporta una nota degli istituti presieduti da Roberto Nicastro e controllati dall'Unità di risoluzione della Banca d'Italia in attesa della loro vendita. In dettaglio, il numero dei clienti, oltre 1 milione, rimane stabile rispetto a dicembre.

Dopo una perdita di 153 milioni nei 38 giorni tra la risoluzione di novembre e lo scorso 31 dicembre 2015, le banche chiudono il primo trimestre con una perdita di 49 milioni di euro. I risultati ante imposte delle quattro banche ponte, in cui lavorano circa 6.000 dipendenti, mostrano una perdita di 48,9 milioni di euro, circa la metà di quanto previsto, aggiunge la nota dopo rettifiche per 49,3 milioni anche in questo caso nettamente inferiori alle attese. Da segnalare che Nuova Banca Etruria torna in utile con un risultato ante imposte di oltre 1,5 milioni.

Il margine d'interesse pari a circa 77,8 milioni e “in prospettiva dovrebbe migliorare progressivamente nel corso dell'esercizio per effetto di un contenimento del costo della raccolta derivante dalla stabilizzazione delle quattro banche” prosegue la nota. Le commissioni nette ammontano a 50,7 milioni. Il margine d'intermediazione risulta pari a 137,1 milioni in virtù di un recupero degli “altri ricavi”, voce influenzata da valutazioni al fair value delle obbligazioni emesse dalle banche e delle relative coperture gestionali.

Le quattro banche ponte registrano alla fine del trimestre costi pari a circa 141,7 milioni, di cui 93,3 milioni per spese del personale, in linea con le previsioni e in sostanziale equilibrio con il totale dei ricavi. Sul fronte patrimoniale si stabilizza la raccolta attestandosi a 21,8 miliardi di euro con il buon andamento dei conti correnti e altri conti deposito che hanno compensato la lieve riduzione sulla componente titoli. Tutte le banche concludono il trimestre con un CET1 aggregato complessivamente superiore al 10%, migliore di circa 25 bps da fine anno. 

Intanto prosegue il processo di vendita, da cui si attende di incassare almeno 1,6 miliardi di euro, “come previsto dalle norme della risoluzione con procedimenti aperti, trasparenti, non discriminatori e competitivi” prosegue la nota specificando che "il relativo processo è stato avviato ed è in avanzata fase di implementazione". Sabato prossimo, 9 luglio, scadono i termini per la presentazione delle offerte da parte dei fondi interessati che hanno in corso la due diligence. Subito dopo potrebbe essere concessa l'esclusiva ed entro settembre è attesa la firma dell'accordo che dovrebbe essere seguito dal closing atteso per novembre-dicembre. I soggetti interessati, stando a indiscrezioni stampa dei giorni scorsi, sarebbero i fondi di private equity Apollo e Apax.

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