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Mps: Padoan smentisce ipotesi nazionalizzazione

10/13/2016

Il Fondo Atlante ha confermato il proprio investimento nella tranche mezzanini per 1,6 miliardi di euro. Fondi hedge interessati alla conversione di pacchetti di debito senior in azioni


Il governo italiano torna a smentire l’ipotesi di una possibile nazionalizzazione di Mps. Ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso del question time a Montecitorio, ha detto che “non si prospettano per Mps misure di supporto pubblico o men che meno di nazionalizzazione, così come l’apertura di una procedura di risoluzione”. Per Padoan, inoltre, “qualunque ipotesi di bail in è quindi frutto di infondate speculazioni”.

Intanto sempre ieri Quaestio Capital Management SGR ha confermato il proprio investimento nella tranche “mezzanine” per un ammontare fino a 1,6 miliardi di euro, subordinatamente alle condizioni concordate con l'istituto senese nel memorandum firmato il 29 luglio scorso e già comunicato da Mps al mercato. La società che gestisce il fondo Atlante, ha completato, tramite Credito Fondiario, la due diligence sul portafoglio di sofferenze di Banca Mps oggetto di cartolarizzazione. I risultati - annuncia una nota - confermano le ipotesi di prezzo formulate nel Memorandum of Understanding all'inizio del processo valutativo.

L'operazione rientra nel programma di Mps in vista dell'aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Mps nel luglio scorso aveva previsto il deconsolidamento del portafoglio di crediti in sofferenza attraverso un veicolo di cartolarizzazione, stimando che tale cessione avvenisse ad un prezzo pari a 9,2 miliardi di euro. L'ipotesi era di finanziare il veicolo per 6 miliardi di euro attraverso Senior notes da collocare sul mercato, per 1,6 miliardi di euro con Mezzanine notes sottoscritte dal Fondo Atlante e per 1,6 miliardi di euro con Junior tranche da assegnare agli azionisti di Mps.

Stando a quanto riporta l’agenzia Bloomberg, infine, un gruppo di hedge fund americani e britannici che hanno in mano pacchetti di debito subordinato della banca senese si starebbero organizzando per negoziare una possibile conversione dei loro asset in azioni della banca, all’interno del piano su cui stanno lavorando J.P Morgan e Mediobanca per ridurre la capitalizzazione a un valore più basso, attorno a 1,5 - 2 miliardi di euro.

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