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Banche: calano i crediti deteriorati nel 2016

12/15/2016

Per il 2017 PwC si attende un aumento considerevole del volume di transazioni che avranno a oggetto sempre più portafogli di bad loans ipotecari


Nel 2016, per la prima volta dal 2008, si è registrata una riduzione del totale dei crediti deteriorati (le Non Performing Exposures, NPE) per effetto della spinta al deleverage promossa dalla Bce, raggiungendo quota 331 miliardi di euro a giugno 2016 (-3% rispetto a fine 2015). A fine giugno 2016, i bad loans (sofferenze) si sono attestati a 197 miliardi, in diminuzione di circa 3 miliardi dai livelli di fine 2015. I dati sono contenuti nell’ultimo studio Italian NPL market di PwC, presentato oggi a Milano, che attesta come sempre nel 2016 si è assistito a un aumento significativo delle transazioni e, ove il jumbo deal di MPS dovesse chiudersi entro fine anno, il volume complessivo si attesterà nell’intorno di 43 miliardi.

Per il 2017 PwC si attende un aumento considerevole del volume di transazioni che avranno a oggetto sempre più portafogli di bad loans ipotecari e interesseranno anche gli unlikely to pay. Ci si aspetta inoltre che nel 2017 si dispieghino tutti gli effetti della GACS, già testata nel corso del 2016, e l'uso della stessa per nuove operazioni oltre a quelle già annunciate. “Il 2016 è stato caratterizzato da una situazione di incertezza politica che ha rallentato le transazioni ma, per l’effetto congiunto di numerosi fattori, si è registrata per la prima volta dopo 10 anni una riduzione del totale di NPE” commenta Fedele Pascuzzi, partner di PwC.

Secondo gli esperti di Pw, il sistema bancario italiano continua ad affrontare difficoltà collegate alla qualità dell'attivo, all'adeguatezza patrimoniale e alla redditività. Nel 2016, i risultati degli stress test hanno evidenziato i problemi dei maggiori istituti bancari italiani e gli eventi recenti hanno messo in evidenza la complessiva fragilità del sistema. Lo studio ricorda che il Governo ha messo in atto diverse riforme per affrontare il significativo volume di NPE, tra cui la Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS) e il sostegno al fondo Atlante. Tuttavia, fa notare PwC, il ritardo nell’attuazione di tali riforme, le incertezze connesse al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre unitamente all’attesa di un potenziale intervento del fondo Atlante hanno comportato un volume di cessioni inferiore a quello previsto.

PwC ha ricordato che nel mese di ottobre della Banca Popolare di Bari ha chiuso il primo processo di cartolarizzazione sponsorizzata GACS e, dato il successo della chiusura della transazione, altre banche stanno considerando l’uso della GACS nelle loro operazioni di cessione di portafogli. "Per il 2017, ci attendiamo che il volume di transazioni raggiunga quota 50 miliardi, anche in considerazione dell’accelerazione che darà al mercato l’innalzamento atteso dei livelli di copertura medi anche a seguito dell’annuncio già effettuato da UniCredit e l’entrata a regime della GACS che nel 2016 non ha ancora dispiegato tutti i suoi effetti" sottolinea Pier Paolo Masenza, partner di PwC. Il prossimo anno, concude lo studio, le operazioni riguarderanno sempre più portafogli bad loans nonché altre categorie di NPE, quali gli unlikely to pay e i foreborne, anche per effetto della spinta al deleverage degli NPE promossa dalle nuove linee guida della Bce. Ci si aspetta inoltre che i crediti ipotecari e verso SME & Corporate rappresenteranno una parte significativa degli attivi ceduti. 

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