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Più risparmiatori e risparmi in Italia

9/14/2017

Il segnale del 2017 è univoco: le famiglie in grado di risparmiare crescono dal 40 al 43,4%. I risultati dello studio del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo


Il segnale del 2017 è univoco: le famiglie in grado di risparmiare crescono dal 40 al 43,4%. Il dato emerge dall’indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2017 del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo. Stando allo studio cresce la quota di italiani (10 punti al 92%) che si definisce economicamente indipendente e la quota (dal 47,2 al 60,8%) la quota di chi ritiene sufficiente il proprio reddito. Quanto all’alfabetizzazione finanziaria, l’indagine ricorda che i 2/3 degli intervistati ha consapevolezza dei tassi di interesse, il 50% comprende correttamente l’inflazione. Solo il 30% ha avuto un’educazione finanziaria specifica e i giovani risultano più preparati.

Lo studio inoltre divide i risparmiatori in due categorie. La prima è formata dai risparmiatori non intenzionali: sono coloro che sono riusciti a mantenere il controllo del bilancio famigliare, sicché alla fine dell’anno si sono trovati ad aver speso meno di quanto avessero incassato. La quota di queste famiglie ha recuperato circa un punto percentuale dal 2016, raggiungendo il 21,4% del campione e, secondo lo studio, “la brusca contrazione iniziata nel 2012 sembra definitivamente superata”. I risparmiatori intenzionali, invece, sono coloro che hanno risparmiato con uno scopo preciso, un gruppo che negli anni si è sempre mantenuto più o meno stabile, poco al di sotto di un quarto del campione.

Nel 2016 i risparmiatori intenzionali erano un quinto del campione, quest’anno ritornano al 22%, avvicinandosi alla cifra fisiologica. Il fatto che la crescita dei risparmiatori intenzionali sia superiore a quella dei risparmiatori non intenzionali indica che le famiglie stanno tornando a progettare ed è coerente con l’aumento della propensione media al risparmio, dal 9,6 all’11,8% del reddito. Ma perché gli italiani mettono i soldi da parte? Si risparmia per far fronte alle incertezze e il risparmio per i figli equivale a quello per la casa. In dettaglio, il risparmio precauzionale è particolarmente presente nella fascia di età più giovane ed è probabilmente riconducibile a una persistente incertezza sul futuro. Il risparmio per la casa (ristrutturazione o acquisto), dopo aver perso nel 2015 e nel 2016, torna quest’anno a superare il 16 per cento ed è particolarmente diffuso nelle fasce d’età fra 35 e 54 anni.

Il dato relativo a coloro che risparmiano per i figli non vede una significativa variazione tra il 2016 e il 2017: la preoccupazione per i figli comincia a essere rilevante a partire dai 45 anni e permane in età anziana. I giovani purtroppo tendono a non accumulare per la vecchiaia, rinunciando alle potenzialità della capitalizzazione composta: il risparmio per l’età anziana, che ritrova spazio nel 2017 dopo la riduzione dell’anno passato, compare in generale a partire dai 35 anni di età, continua anche oltre i 65 anni ed è più presente nelle donne, che risparmiano invece meno della media per la casa e per i figli.

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