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Risparmio: cosa prevede il contratto di governo Lega - M5S

5/17/2018

La coalizione vuole inasprimenti delle pene per fallimenti dolosi ed eventuali dissesti. Bail-in: anche i piccoli azionisti devono essere risarciti


"Il sistema del bail in bancario ha provocato la destabilizzazione del credito in Italia con conseguenze negative per le famiglie, che si sono viste espropriare i propri risparmi che supponevano essere investiti in attività sicure. Occorre rivedere radicalmente tali disposizioni per una maggiora tutela del risparmio degli italiani secondo quanto afferma la Costituzione". Così scrivono Lega e M5S nell'ultima bozza del "contratto" di governo, elaborata da una delegazione di esponenti di entrambi i partiti. "In particolar modo - prosegue la bozza - è necessario responsabilizzare maggiormente sia il management che le autorità di controllo in quanto primi responsabili di eventuali dissesti, anche attraverso l’inasprimento delle pene esistenti per fallimenti dolosi".

Per far fronte al risarcimento dei risparmiatori "espropriati", Lega e M5S prevedono anche "l'utilizzo effettivo di risorse, come da legge vigente, provenienti da assicurazione e polizze dormienti", mentre "la platea dei risparmiatori che hanno diritto a un risarcimento, anche parziale, deve essere allargata anche ai piccoli azionisti delle banche oggetto di risoluzione". Stando al contratto della coalizione giallo-verde "occorre ridiscutere i parametri dei protocolli di rating di Basilea che ad oggi creano grave pregiudizio alla sopravvivenza e allo sviluppo del tessuto della micro impresa italiana". Inoltre, con riferimento a Banca Mps, "lo Stato azionista deve provvedere alla ridefinizione della mission e degli obiettivi dell’istituto di credito in un’ottica di servizio".

Lega e M5S propongono, inoltre, di separare "nettamente" la banca di credito al pubblico e la banca di investimento "sia per quanto riguarda la loro tipologia di attività sia per quanto riguarda i livelli di sorveglianza", anche se - ricordiamo - in Italia sono poche le banche con la divisione CIB (è il caso Intesa Sanpaolo, UniCredit e Mediobanca) e di sicuro non come attività prevalente. In materia di recupero forzato dei crediti da parte di banche e società finanziarie, Lega e M5S intende "sopprimere qualunque norma che consenta di poter agire nei confronti dei cittadini debitori senza la preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria".

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