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Banche: in un anno chiusi più di 1.600 sportelli

7/19/2018

Più di un quarto delle filiali perse negli ultimi sette anni è stato chiuso nel solo 2017 secondo uno studio della First Cisl


Rispetto a sette anni fa, in Italia ci sono 6.289 sportelli bancari in meno, il personale di rete è sceso di 26.249 addetti e ben 383 comuni sono rimasti totalmente privi di banche. I top manager giustificano l’abbandono del territorio con l’avanzata del digitale, ma è un pretesto secondo First Cisl: il ritmo delle chiusure dalla fine del 2010 è stata del 18,7% contro un calo di accessi alle agenzie solo del 7,5%. "La verità è che le banche si sono trasformate in distributori di prodotti finanziari di massa, come vendessero telefonini o abbigliamento, e dunque mirano soprattutto a tagliare i costi. Così è inutile sperare nella ripresa dell’economia, urge una riforma socialmente utile del sistema bancario e l’occasione per avviarla è il prossimo rinnovo dei contratti nazionali" spiega il segretario generale di First Cisl, Giulio Romani (nella foto), commentando la ricerca dell’Ufficio Studi del sindacato sull’andamento della presenza territoriale delle banche italiane.

"Il dato più impressionante – sottolinea il responsabile dell'Ufficio Studi di First Cisl, Riccardo Colombani – è che più di un quarto delle filiali perse negli ultimi sette anni è stato chiuso nel solo 2017. A fine 2010 c’erano 33.663 agenzie bancarie, il 31 dicembre scorso erano scese a 27.374 e ben 1.653 chiusure si sono concentrate nel 2017. In un solo anno siamo scesi da 48 a 45 filiali ogni 100 mila abitanti. Se si andasse avanti a questo ritmo in una quindicina d’anni non ci sarebbe più alcuna presenza fisica delle banche sul territorio".

Stando alla ricerca, i comuni serviti da almeno una filiale bancaria erano 5.906 a fine 2010 e sono scesi a 5.523 alla fine dello scorso anno. A restare sguarnite sono le aree marginali, abitate da una popolazione più anziana, che si trova costretta a mantenere in casa maggiore disponibilità di contante. Altrettanto sottostimato, secondo il sindacato, è l’impatto sull’economia locale: sette anni fa c’erano 7,6 sportelli ogni 1.000 imprese, ora sono solo 6,2.  "La banca elettronica – prosegue Colombani - ormai ha raggiunto la saturazione: abbiamo mediamente più di un contratto home banking per famiglia: sette anni fa ne disponevano solo 68 famiglie su 100 e 71 imprese su 100 sono connesse on line con la loro banca. Erano 46 nel 2010".

Eppure gli italiani continuano ad entrare in filiale: stando alla ricerca, in 26 milioni si rivolgono tuttora a uno sportello bancario, un numero pari al 51,7% della popolazione maggiorenne. "Il problema è che il crollo del numero dei dipendenti bancari ha come ricaduta un rallentamento del servizio, tant’è che il 15% dei clienti dichiara di dover fare una coda superiore ai 20 minuti contro il 14% del 2011: è come se si trattasse di una strategia delle banche per far entrare meno gente possibile in filiale e poter continuare così le chiusure indiscriminate e il taglio del personale" conclude Colombani.

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