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7/3/2019
La Bce ha un nuovo presidente. E' Christine Lagarde che lascia la guida del Fondo monetario internazionale e va a sostituire il mandato di Mario Draghi.
"La nomina di Lagarde è stata alquanto sorprendente, considerato che pochi economisti scommettevano su di lei al timone della BCE. Ciò dà un'idea di quanto siano stati complessi i negoziati per le nuove nomine UE. Lagarde è più una policy maker, piuttosto che una tradizionale economista. Alcuni ne faranno una grande questione, anche se dubito che questo abbia importanza. Con un'inflazione bassa, una crescita lenta e riforme strutturali difficili da trovare, Lagarde non dovrà creare un nuovo manuale di politica monetaria" commeta Dave Lafferty, chief market strategist Natixis Investment Managers.
L'esperto infatti conclude spiegando che: "Il nuovo presidente avrà il compito non soltanto di accreditare la politica della BCE, sia verso i paesi della zona euro sia verso gli investitori globali, ma anche di impostarla. Il suo background e le sue capacità negoziali affinate al FMI entreranno certamente in gioco nel sostenere le riforme fiscali e strutturali in tutto il continente, in un contesto in cui gli strumenti monetari hanno perso gran parte della loro efficacia".
Ben Lord, gestore del fondo M&G (Lux) Global Corporate Bond di M&G Investments spiega che: "La nomina di un presidente più “falco” avrebbe posto un rischio significativo per il mercato, ma Lagarde probabilmente è più “colomba” anche del presidente Draghi, in uscita, essendo sostenitrice del QE, dell’utilizzo delle politiche di bilancio a sostegno di quelle monetarie e, nel passato, di maggiore integrazione europea. Potrebbe tentare di persuadere la Germania a cambiare approccio sul suo surplus di parte corrente".
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