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Mediobanca, Del Vecchio punta al 10% e guarda a Generali

11/7/2019 | Redazione Advisor

Delfin vede nel gruppo assicurativo la possibilità di garantire, attraverso un presidio italiano forte in Mediobanca, la stabilità della compagnia triestina, la stessa italianità di Trieste e il supporto finanziario


Unicredit dice addio a Mediobanca chiudendo con successo la vendita, attraverso un accelerated bookbuilding, dell'8,4% di piazzetta Cuccia. Il corrispettivo dell'operazione ammonta a circa 785 milioni di euro, risultanti dalla vendita di circa 74,5 milioni di azioni ordinarie di Mediobanca ad un prezzo di 10,53 euro per azione.

Lo sconto è del 2,3% circa rispetto all'ultimo prezzo di chiusura pre-annuncio. L'impatto sul Cet1 è neutrale. L'operazione sarà contabilizzata nel quarto trimestre. Intanto Unicredit chiude i 9 mesi del 2019 con un utile pari a 4,3 miliardi, quello rettificato è di 3,3 miliardi, +8,2%, con un rote rettificato dell'8,7%. Il terzo trimestre è in rialzo del 25,7% a 1,1 miliardi. Il dato è sopra il consensus. La stima degli analisti era di 1,03 miliardi di euro.

Il ceo Jean Pierre Mustier sottolinea che “il risultato netto del terzo trimestre è stato ancora una volta uno dei migliori trimestri raggiunti in un decennio. Il periodo in questione “ ha beneficiato di solide dinamiche commerciali, di forti ricavi da negoziazione e della nostra attenzione alla gestione disciplinata dei costi, che continua a produrre risultati”.

L’uscita di Unicredit da Mediobanca apre scenari interessanti per la Delfin di Leonardo Del Vecchio che diventa così il primo azionista di Mediobanca e – come scrive Il Sole 24 Ore - si prepara a raggiungere il 10% di piazzetta Cuccia. La holding del patron di Luxottica scala la classifica degli azionisti di Mediobanca e il pacchetto in suo possesso, pari al 7,52% risulta posizione dominante nel libro soci della banca. Del Vecchio, secondo insistenti rumors, sarebbe intenzionato a rafforzare ulteriormente la propria posizione e per questo è in contatto con Bankitalia per superare la soglia del 10 per cento e portarsi vicino al 20. Questo perché il patron di Luxottica vorrebbe una Mediobanca meno dipendente da Generali e Compass e che diventasse più merchant bank.

Sempre secondo il quotidiano di Confiondustria se ne saprà di più il 12 novembre quando Mediobanca presenterà il piano industriale che sarà esaminato con attenzione da Delfin in vista di un progetto di lungo periodo, che secondo numerosi osservatori, punta dritto alle Generali, dove Del Vecchio è già socio con il 5%. Garantire attraverso un presidio italiano forte in Mediobanca la stabilità della compagnia triestina, la stessa italianità di Trieste e il supporto finanziario il presenza di operazioni straordinarie capaci di accelerare la crescita del gruppo assicurativo, sarebbero i tre grandi obiettivi che l’imprenditore di Agordo avrebbe più volte confidato ai suoi più stretti collaboratori.

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