Si chiude con un utile in crescita dell’11% il terzo trimestre del 2021 per UBS. La banca svizzera ha generato un utile ante imposte di 2,86 miliardi di dollari (comprese le rettifiche di valore nette su crediti pari a 14 milioni), rispetto ai 2, 57 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di 2,279 miliardi. Il rendimento del capitale CET11 è stato del 20,8%.

 

Ralph Hamers, group ceo della banca  ha sottolineato "La nostra dinamica operativa e il nostro focus sullo sviluppo della crescita, sull’esecuzione disciplinata e sull’offerta del nostro intero ecosistema ai clienti hanno prodotto un altro trimestre di solidi risultati finanziari in tutte le nostre divisioni e regioni aziendali. Nonostante l’incertezza osservata di recente, nel terzo trimestre, il mercato e il contesto economico sono stati sostanzialmente positivi. Continueremo a fornire ai nostri clienti una consulenza competente e un’esecuzione di qualità in qualsiasi ambiente di mercato consentendo loro di affrontare la volatilità e a cogliere le opportunità. Lo scorso trimestre abbiamo compiuto grandi progressi nell’attuazione della nostra promessa alla clientela ponendo i nostri clienti al centro di tutto ciò che facciamo: abbiamo lavorato a tutti i livelli dell’azienda per offrire nuove opportunità d’investimento, sviluppato ulteriormente offerte mirate in base alle preferenze del cliente per fornire un’esperienza più personalizzata. In più abbiamo avviato collaborazioni con partner esterni per sviluppare il più grande fondo di investimento a impatto dedicato mai realizzato nel settore delle biotecnologie”.

 

Entrando nel dettaglio delle singole divisioni emerge che il global wealth management ha registrato un utile ante imposte in crescita (1,516 miliardi vs 1,057 miliardi) a doppia cifra (+44%) in tutte le regioni. I proventi operativi sono cresciuti del 17% su base annua, mentre i proventi netti ricorrenti da commissioni sono aumentati del 23%, attribuibile soprattutto all’incremento del patrimonio medio che genera commissioni e degli afflussi netti di patrimonio che genera commissioni. Per quanto riguarda invece la divisione di asset management al netto della plusvalenza di 571 milioni generata dalla vendita di una quota di maggioranza del Fondcenter AG (oggi Clearstream Fund Centre AG) nel terzo trimestre 2020, l’utile netto sarebbe cresciuto del 27%, invece è sceso del 71% passando da 739 milioni agli attuali  214.

 

A luglio, inoltre - così come evidenzia la nota stampa - UBS ha annunciato la prossima fase del suo piano mirato a fornire una consulenza su misura in materia di investimenti sostenibili per soddisfare le esigenze dei clienti dei suoi servizi di gestione patrimoniale. Nell’ambito della nuova offerta i clienti possono personalizzare la consulenza che ricevono in base a sei temi d’investimento sostenibile: cambiamento climatico, acqua, inquinamento e rifiuti, persone, prodotti e servizi, e governance. Questi temi sono stati identificati dal Chief Investment Office di UBS Global Wealth Management come quelli più importanti per spingere le aziende e i settori verso un futuro sostenibile.

 

UBS, infine, è anche diventata membro della Taskforce on Naturerelated Financial Disclosures (TNFD). La TNFD riunisce esperti nei temi biodiversità, dati, parametri, norme e framework per l’informativa finanziaria che partecipano a un’unica iniziativa collaborativa mirata a creare un quadro di riferimento pratico per i rischi legati alla natura. L’obiettivo della TNFD è di accelerare lo spostamento dei flussi finanziari globali lontano da esiti negativi per la natura e verso risultati positivi per la natura.