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Giovanni Pirovano “Il CF un riferimento stabile nel tempo”

4/7/2022 | Redazione Advisor

Il presidente di Banca Mediolanum spiega che il consulente “da una parte insegna ai clienti a utilizzare la tecnologia e dall’altra li assiste in maniera corretta e trasparente nelle scelte”


“Credo che il nostro sistema abbia tutte le carte in regola per gestire l’impatto che deriva dal conflitto e per dare sostegno ai clienti, anche perché il grado di patrimonializzazione degli istituti di credito italiani è più che adeguato, con un livello medio di CeT 1 del 15% e quindi doppio rispetto a quello della precedente crisi del 2008”. Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum, con un'intervista a Il Sole 24 Ore, si dice fiducioso sulla possibilità che le banche italiane riescano ad affronatre la crisi seguita allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.

“Oggi - argomenta il successore di Ennio Doris - poi ci sono più strumenti a disposizione e l’integrazione con le soluzioni tecnologicamente più avanzate ha reso le banche più resilienti e in grado di svolgere un’azione proattiva nell’accompagnare i clienti nelle scelte di ogni giorno. La sfida dell’innovazione sembra la più complessa per molte banche tradizionali. Chi metterà la tecnologia più semplice, comoda e intuibile a disposizione dei clienti per effettuare le operazioni avrà le maggiori possibilità di sopravvivere. Questa è infatti la via più adatta non solo per dare soluzioni migliori ai problemi finanziari di famiglie e imprese, ma anche per ricevere fedeltà da parte loro”.

E sul ruolo che può giocare Banca Mediolanum in questo contesto dice: “Siamo una banca nata nel 1997 senza sportelli e abbiamo anticipato di almeno 25 anni la tendenza del settore, ma non per questo ci siamo fermati e la nostra curiosità ci ha spinto a non sottovalutare mai l’innovazione tecnologica, ovunque si affacciasse. Continuiamo quindi a presidiare questo ambito, producendo ogni sforzo per migliorare la nostra piattaforma tecnologica, aggiornandola e rendendola sempre più amichevole ai nostri clienti e a costi contenuti. Ma tutto questo non basta".

A fianco di fenomeni quali la digitalizzazione crescente, Pirovano ricorda che "non bisogna dimenticare l’importanza della figura del consulente che sta a fianco dei clienti e si pone come un riferimento stabile nel tempo: da una parte insegna loro con pazienza a utilizzare la tecnologia e dall’altra li assiste in maniera corretta e trasparente nelle scelte, aiutandoli a sentirsi più fiduciosi nella propria situazione finanziaria e patrimoniale. È con questo duplice impegno, nei confronti dell’innovazione e della consulenza, che pensiamo di fare il loro interesse".

Questo vale soprattutto per le famiglie, e le imprese? “Il ragionamento è simile, perché anche le aziende hanno la sensazione di non essere seguite a sufficienza dalle proprie banche, soprattutto quelle di piccola e media dimensione che operano per lo più in provincia. Noi puntiamo a risolvere questo problema affiancando all’imprenditore, oltre al consulente che gestisce il suo patrimonio, esperti in materia fiscale, legale, successoria, di wealth management, oltra alla nostra Investment Banking, che subentrano per le operazioni di finanza straordinaria delle aziende”. 

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