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Banche, più consulenza e meno prestiti nei bilanci

6/20/2022 | Redazione Advisor

Nel 2021 i ricavi derivanti dalla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, dalla gestione della vendita di carte di credito, dal risparmio gestito sono cresciuti di 4,6 miliardi di euro


Svolta nel mondo bancario. Nel 2021 sul totale di 82 miliardi di euro di ricavi (+4 miliardi sul 2020), quelli legati alle commissioni hanno raggiunto i1 53,6% (44 miliardi) del totale, rispetto al 46,4% (38 miliardi) dei proventi riconducibili ai finanziamenti concessi a imprese e famiglie. Questo è quanto emerge dai bilancio degli istituti bancari operato dalla Fabi, il sindacato dei bancari guidato da Lando Maria Sileoni e ripreso da Plus 24.

 

Peraltro la relazione annuale Bankitalia mostra che le banche che offrono anche servizi di investimenti, hanno performato meglio di quelle che si occupano prevalentemente di finanziamenti. Secondo le ricostruzioni della Fabi, si legge ancora sull’inserto de Il Sole 24 Ore, dai bilanci delle banche, in totale, sono cresciuti di 4,6 miliardi i ricavi derivanti dalla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, dalla gestione della vendita di carte di credito, dal risparmio gestito e hanno ampiamente compensato il calo dei proventi arrivati dal versante degli impieghi (meno 543 milioni). Nel 2020, il distacco era stato inferiore a un punto percentuale (50,4% contro 49,6%): 39,5 miliardi contro 38,7 miliardi. Il divario tra commissioni e prestiti è passato, in soli 12 mesi, da 688 milioni a 5,8 miliardi. In termini percentuali, il distacco è passato da meno di un punto a oltre otto punti percentuali.

Lando Maria Sileoni spiega al quotidiano di Confindustria che “i nostri dati ci consentono di fare diverse considerazioni. La prima è che le banche, ormai, stanno rinunciando a fare credito e questo dipende principalmente dal fatto che i prestiti rappresentano un'attività poco profittevole e sempre più complessa, soprattutto a causa delle stringenti regole della Banca centrale europea che non vuole i bilanci appesantiti da nuove sofferenze; insomma, molti costi e tanti rischi, ma poca redditività”. E secondo Sileoni la vendita di prodotti finanziari e assicurativi, rappresenta un “ambito nel quale i rischi sono di fatto ridotti a zero, ma i ritorni economici, invece, sono assai importanti”.

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