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Banca Generali si tuffa nell'oceano con Luisa Cristini

6/23/2022 | Redazione Advisor

Nel ciclo di incontri dedicati alla sostenibilità, organizzati dall'istituto, si parla di inquinamento e sfruttamento eccessivo dei mari


L’inquinamento e lo sfruttamento eccessivo degli oceani causano ogni giorno un numero sempre maggiore di problemi a partire proprio dall’aumento dell’acidificazione dei mari che intacca la biodiversità sottomarina.

Ma cosa si può fare e cosa si sta già facendo per invertire la rotta? Banca Generali, nel nuovo appuntamento di #BG4SDGs, il ciclo di incontri dedicati alla sostenibilità, prova a dare una risposta a questa domanda con l’aiuto di un ospite d’eccellenza Luisa Cristini per comprendere lo stato di avanzamento del 14esimo SDGs “Vita sotto i mari” presente nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Luisa Cristini è una climate scientist e project manager presso l’Alfred Wegener Institute che, nell’ambito della ricerca polare e marina, ha coordinato e diretto numerosi progetti di livello internazionale per scoprire di più sul mondo sottomarino e analizzare lo stato di salute non solo dei poli ma anche degli oceani. Tra questi progetti Luisa Cristini ha menzionato Artic Passion. “Artic Passion è un progetto che coinvolge diversi partner provenienti da tutto il mondo e ha lo scopo di connettere tutti gli osservatori climatici nell’artico e poi fornire, oltre al data-sharing, pilot services come l’accesso a mappa e database, sviluppati in collaborazione con gli abitanti dell’artico come le sei comunità indigene che già partecipano al progetto e integrano le loro conoscenze semplificando l’accesso e la sostenibilità dei sistemi di osservazione negli anni a venire”.

Per Luisa Cristini, tutto ciò è stato possibile solo grazie alla cooperazione tra centri di ricerca, scienziati e comunità locali che hanno unito le forze per affrontare le sfide scientifiche, sociali ed economiche associate al cambiamento climatico del Polo Nord. Il libero accesso a dati e informazioni raccolte nell’Artico consentono oggi ai governi di sviluppare decisioni economiche, politiche, di investimento e sociali basate su prove concrete rafforzando le decisioni prese in termini di sostenibilità. La conoscenza scientifica è quindi un motore fondamentale per sviluppare capacità di ricerca all’avanguardia con lo scopo di migliorare la salute degli oceani tutelando le biodiversità marine e le comunità in via di sviluppo che basano la loro economia sul mare.

Per guardare l’intervista completa clicca qui: https://youtu.be/bbJcUcsvOBo

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