Eurovita, le banche più piccole chiedono aiuto sui riscatti
La questione Eurovita s’ingarbuglia sempre di più. Come si legge su MF Milano-Finanza, le banche più piccole, che hanno distribuito le polizze della compagnia nei loro sportelli, tra cui Banca di Piacenza, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, ma anche Mps e Credem chiedono sostegno alle banche più grandi, quelle “sistemiche”, sui finanziamenti che dovranno essere concessi per i rimborsi anticipati, ma il pricing richiesto da queste ultime non sarebbe stato considerato accettabile.
Non solo. Anche le autorità competenti non sono ancora state in grado di fornire rassicurazioni in merito al metodo di contabilizzazione degli impatti economici connessi alla concessione delle linee di credito a condizioni non di mercato e al trattamento a fini prudenziali dell'assunzione dell'impegno e della successiva concessione delle linee di credito. Le questioni da sciogliere, insomma, sono diverse e nonostante la volontà di trovare un piano per Eurovita e per i suoi clienti una soluzione sistemica per l'assicurazione appare a oggi lontana mentre il tempo stringe considerando che il blocco dei riscatti scade appunto a fine giugno, tra meno di un mese, e senza un quadro chiaro è difficile immaginare un nuovo rinvio.
Le assicurazioni, da parte loro, restano al tavolo, prima tra tutte Generali che dopo una fase iniziale di incertezza sembra aver assunto un ruolo primario per una soluzione di sistema che come noto vede partecipi anche Poste Vita, Intesa Vita, Unipol e Allianz. Oggi, riferiscono forni ben informate, potrebbe tenersi un nuovo incontro coordinato dal ministero dell'Economia nel tentativo di fare un ultimo tentativo per il salvataggio ma c'è già chi, come anticipato da MF-Milano Finanza, prospetta nuovi scenari: le gestioni separate potrebbero andare a scadenza, senza salvataggio, mentre le unit linked potrebbe prenderle Poste. Ma intanto si continua a discutere.