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Eurovita, slitta lo sblocco dei riscatti delle polizze

6/8/2023 | Redazione Advisor

La cosa più probabile è che non venga tolto prima di settembre. Sono alcune delle novità emerse durante l'incontro tra il commissario Alessandro Santoliquido e le associazioni dei consumatori del Cncu


Il salvataggio di Eurovita si fa più concreto (leggi le altre news). Come si legge su Repubblica, il piano è stato approntato anche se sul successo permangono delle riserve. Di certo il blocco dei riscatti non terminerà il 30 giugno ma andrà avanti almeno un altro mese. Più probabile che non venga tolto prima di settembre.

Sono alcune delle novità emerse durante l'incontro tra il commissario di Eurovita, Alessandro Santoliquido, e le associazioni dei consumatori del Cncu (Consiglio nazionale consumatori utenti). Un faccia a faccia molto atteso, anche perché è il primo da quando è scoppiato il bubbone Eurovita, la compagnia assicurativa messa in amministrazione straordinaria, dall'Ivass (l'Authority di settore) che l'aveva commissariata a inizio febbraio. Ma il piano potrebbe essere più complicato del previsto.

Santoliquido ha confermato quanto già scritto da Repubblica nelle scorse settimane: il "piano A" per salvare Eurovita è che le cinque maggiori compagnie assicurative (Poste Vita, Intesa Vita, Generali, Unipol e Allianz) acquisiscano ognuna un pezzo della società — con relative polizze — garantendo la continuità dei contratti ai clienti, che vedrebbero così solo cambiare il nome della controparte. Mettere a posto tutte le caselle, però, è molto più complicato del previsto e i tempi non sono brevi. Ecco perché, almeno nell'immediato, si sta facendo largo il "piano B": i big assicurativi aprono il portafoglio e ricapitalizzano Eurovita, per poi cucinare lo spezzatino in tutta calma. 

Il nodo che Santoliquido non è ancora riuscito a sciogliere riguarda proprio i riscatti. È questione di tempo, ma prima o poi il blocco verrà tolto e tutti vogliono arrivare pronti a quel giorno. Molto atteso e temuto. Il piano è questo: le compagnie concedono il riscatto e, per tamponare l'emorragia (che tutti sperano sia contenuta) si fanno prestare il denaro dalle banche distributrici (Sparkasse, Credem, Fideuram e Fineco ma anche diversi piccoli istituti a livello provinciale) che diventano così titolari della polizza.

Soprattutto gli istituti più piccoli, però, hanno bisogno di riproteggersi chiedendo un finanziamento alle banche più grandi, le quali stanno chiedendo tassi d'interesse decisamente poco vantaggiosi. L'accordo non è arrivato, almeno finora. Ed è per questo che Santoliquido non ha escluso la possibilità che Eurovita finisca in liquidazione coatta amministrativa. Una sorta di default.

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