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Rialzo dei tassi: "il partito pro Trichet"

3/17/2011 | redazione

Incontriamo il 42% dei partecipanti al sondaggio che hanno votato si all'innalzamento dei tassi.


Il 42% dei partecipanti al sondaggio di Radiocor concordo con la politica del presidente della BCE Trichet di alzare i tassi durante l'imminiente primavera.

Vediamo come hanno giustificato la loro posizione.

 

 

-Paolo Onofri, economista: "Un rialzo in primavera può essere opportuno se significa mandare un messaggio ai mercati che la Bce non accetta che si manifestino effetti di secondo round per l'impatto dello shock petrolifero. Ma a questo rialzo non dovrebbero (in senso normativo) seguire - salvo situazioni molto estreme - ulteriori riazi nel corso dell'anno. Può essere accettabile un rialzo una tantum, ma - sia per la situazione attuale dei debiti sovrani sia per il fatto che non si sono ancora manifestate tutte le sofferenze che si generano con la crisi - una progressione superiore alll'1,25% sarebbe decisamente negativa per le economie europee. Quindi sì, può essere considerato opportuno purchè non si abbia poi una progressione che porti i tassi di riferimento aol 2,5% in breve tempo".

 

 

-Gregorio De felice, analista di Intesa San Paolo: "Un rialzo del tasso refi, rispetto al livello attuale, sarebbe giustificato dai fondamentali macroeconomici specie laddove si tenga conto non solo dei rischi verso l'alto sull'inflazione ma anche dell'ottima impostazione della crescita nei Paesi corè e in Germania in particolare. Ciò anche tenendo conto dell'output gap ancora negativo.Tuttavia, rinviare tale mossa a fine 2011/inizio 2012 sarebbe stato più opportuno considerando il fatto che la situazione nei Paesi periferici è ancora estremamente delicata sia con riguardo al ciclo che ai rischi di carattere finanziario connessi alla crisi sul debito sovrano. Un rischio è rappresentato dal fatto che in Paesi come Spagna e Portogallo la quasi totalità dei mutui è a tasso variabile e dunque la mossa della Bce potrebbe pesare su un mercato immobiliare già molto fragile. Un altro rischio è connesso al possibile apprezzamento del tasso di cambio dell'euro, che potrebbe attenuare la dinamicità dell'export, a oggi il principale motore di crescita per l'area euro in generale e per i Paesi della periferia in particolare".

 

 

-Marco Fortis, economista: "Sono più favorevole che contrario a un rialzo dei tassi, dipende dai rincari di materie prime e petrolio".

 

 

-Federico Ghizzoni, Ceo UniCredit: "Se si guardano i numeri di crescita, inflazione e dinamica degli aggregati monetari/creditizi per la zona euro nel suo complesso, un primo rialzo dei tassi già in primavera sembrerebbe essere appropriato. Bisogna tener conto che partiamo da un livello eccezionalmente basso a cui si era arrivati quando l'economia era in una fase di recessione profonda. Rappresenta un fatto positivo che la BCE abbia deciso di mantenere inalterate tutte le operazioni di rifinanziamento, così da mettere il settore bancario dei Paesi in difficoltà nella condizione migliore per fronteggiare tassi più alti".

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