Giuseppe Donvito (Italian Tech Alliance): “Esprimo massim...
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30/05/2011
Deutsche Bank: accelerazione nel terzo trimestre 2011
di Vanina Gerardi
Highlights
Nelle ultime settimane, ma più in generale praticamente da inizio anno, sia i listini azionari che quelli obbligazionari si stanno muovendo lateralmente, influenzati dai molti fattori esogeni (i turbamenti della primavera araba, lo tsunami in Giappone, il debito dei Paesi del Vecchio Continente) agli indicatori macroeconomici ma, anche questi ultimi, mostrano qualche segno di logoramento (soprattutto negli indici di fiducia e nella produzione industriale), si tratta, perlopiù, di un normale allentamento influenzato dai cicli degli inventari che, a loro volta, risentono della stagionalità e dei già citati problemi esterni. Il terzo trimestre del 2011 dovrebbe quindi riportare una nuova accelerazione ai ritmi di crescita e ridare nuova linfa a ottimismo e prodotto interno lordo. Il Giappone, inoltre, entrato ufficialmente in recessione nel secondo trimestre a causa del sisma dell’11 marzo scorso vedrà - nel secondo semestre - una ripresa a “V”, indotta dall’attività di ricostruzione e dalla ripresa delle attività produttive, in particolare del settore automobilistico ed elettronico. Le ultime settimane del secondo trimestre dell’anno dovrebbero inoltre mostrare una buona accelerazione della crescita negli Stati Uniti grazie all’aumento sensibile dei consumi domestici spinti dal miglioramento del mercato del lavoro. Per quanto concerne l’inflazione, grande motivo di discussione in questo scorcio di 2011, in Europa è stata rapidamente spinta al 2,8% dai costi delle materie prime e da un primo trimestre migliore del previsto, ragioni che hanno indotto la banca centrale ad intervenire sui tassi; adesso però i prezzi dell’energia tendono a stabilizzarsi, e con essi il tasso di inflazione che dovrebbe assestarsi attorno al 3% per il resto dell’anno, situazione non molto diversa negli Stati Uniti (dove i valori sono leggermente superiori ma non preoccupano le autorità monetarie) e nel resto del Mondo, dove gli stessi Paesi emergenti che hanno duramente combattuto i rischi di un surriscaldamento dei prezzi, almeno per il momento e con la sola eccezione di Brasile, India e Turchia, vedono stabilizzarsi la crescita dei prezzi.
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