Gli spazi per il consolidamento del risparmio gestito in Italia sono pochi. Parola di Gian Maria Mossa, che in un’intervista concessa a Il Sole 24 Ore, spiega perché non vede all’orizzonte grandi manovre di aggregazione in corso.

"Se guardo al mondo delle reti di distribuzione nel nostro Paese – sottolinea l’amministratore delegato - non credo restino ormai molte possibilità di effettuare operazioni di consolidamento su vasta scala. Ognuno ha il proprio modello di rete che è difficile da combinare. Continuo invece a vedere molto fermento nel private banking e una tendenza simile anche fra i family office".

Proprio per quanto riguarda questo comparto, Mossa evidenzia "la complessità dell'offerta e dei mercati rende meno efficaci le strutture singole e porta verso l'aggregazione, al concetto di multifamily office". In questo ambito Banca Generali detiene una partecipazione in Tosetti Value. A questo proposito Mossa è convinto che "noi possiamo rappresentare un acceleratore del processo di consolidamento che sta emergendo”.

Intanto Generali guarda sempre di più all’estero e Mossa ribadisce la centralità della Svizzera nei piani della società che punta ad esportare il modello di private banking già sperimentato in Italia. L’ad illustra la strategia volta a “non fare concorrenza ai grandi gruppi sui clienti da 100 milioni. Puntiamo a diventare la prima scelta per chi ha anche patrimoni inferiori che meritano comunque un servizio di altissimo livello e pensiamo di avere le carte in regola per farlo: per ora partiamo dal Ticino, in seguito puntiamo sul resto della Svizzera e ai clienti locali”.

Non solo Svizzera, il Lussemburgo, infatti, rappresenta per Generali “il vero accesso all’Asia”. Mossa ricorda che la banca “è già presenta con una fabbrica di prodotti di risparmio gestito e qualche ragionamento verrà fatto se troveremo la modalità giusta”. L’internazionalizzazione continua.