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Eurovita, lo sblocco dei riscatti slitta a luglio

5/19/2023 | Redazione Advisor

Questa volta sarebbe una scadenza non più rinviabile e valida solo se entro giugno sarà trovato l'accordo definitivo tra tutti i soggetti coinvolti, ovvero banche e assicurazioni


Si allungano i tempi per il salvataggio di Eurovita. Proprio per questo, come si legge su MF Milano-Finanza, si fa sempre più concreta l'ipotesi di un mese in più del blocco dei riscatti delle polizze fissata inizialmente da Ivass per il 30 giugno giugno.

Il congelamento dei contratti potrebbe cioè protrarsi a fine luglio ma questa volta sarebbe una scadenza non più rinviabile e valida solo se entro giugno sarà trovato l'accordo definitivo tra tutti i soggetti coinvolti, ovvero banche e assicurazioni. In altri termini, il nuovo rinvio potrebbe essere concesso solo se il piano di messa in sicurezza dei clienti e dei lavoratori di Eurovita sarà pronto e ci vorrà un po' di tempo in più, al massimo un mese appunto, per procedere operativamente con la realizzazione.

E' questo lo scenario che si sta delineando intorno alla compagnia di assicurazione finita in amministrazione straordinaria dopo che l'azionista Cinven si è rifiutato di versare nuovo capitale, con l'indice di solvibilità finito sotto il livello di guardia. Se è vero che le principali compagnie del mercato (Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Generali, Unipol e Allianz) e le banche distributrici delle polizze (tra loro Fideuram, Credem, Fineco, Sparkasse), anche su pressing del ministero dell'Economia, sembrano consapevoli della necessità di evitare la liquidazione coatta amministrativa di Eurovita, è ugualmente evidente che mettere a punto il piano non è affatto semplice. L'ultimo incontro per discutere dei dettagli, che era stato fissato per il 17 maggio, è stato ancora una volta rinviato a data da definire, probabilmente la prossima settimana. 

Questa volta, si legge sempre su MF Milano-Finanza, a chiedere di posticipare l'appuntamento sarebbero state le compagnie di assicurazione, che, secondo il piano di salvataggio, dovranno farsi carico di rilevare il portafoglio di Eurovita con una divisione in cinque parti uguali in un'operazione stimata in circa 400-500 milioni di euro. Ma un ruolo non meno determinante ce l'avranno le banche distributrici, che dovranno farsi carico degli eventuali riscatti anticipati chiesti dei clienti una volta scongelate le polizze.

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