Eurovita, banche e assicurazioni litigano sui riscatti

La questione non riguarda tanto la cifra che gli istituti di credito dovrebbero garantire, pari a circa 6 miliardi di gestioni separate, ma il costo di questa operazione
01/06/2023 | Redazione Advisor

Si complica ancora la strada per il salvataggio di Eurovita (leggi le altre news). Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, le posizioni tra banche e assicurazioni per il piano di salvataggio sarebbero ancora piuttosto distanti, malgrado qualche progresso rispetto alle scorse settimane.

Il nodo è quello dei possibili riscatti anticipati rispetto alla scadenza naturale delle polizze che potranno essere richiesti dai clienti una volta che verrà eliminato il blocco introdotto dall'Ivass. Se le banche sedute al tavolo (una quindicina in tutto con Fineco, Fideuram, Credem e Sparkasse capofila) appaiono consapevoli della necessità di accollarsi questo onere per le polizze Eurovita che hanno distribuito nei loro sportelli, è sulle modalità dell'intervento che le posizioni con le cinque big assicurative chiamate in campo (Intesa Vita, Poste, Generali, Unipol e Allianz) appaiono ad oggi divergenti.

La questione non riguarda tanto la cifra che le banche dovrebbero garantire, pari a circa 6 miliardi di gestioni separate (calcolo teorica che si ottiene se tutti i clienti riscattassero prima le polizze), ma il costo di questa operazione. Gli istituti, vista la rincorsa dei tassi d'interesse, avrebbero chiesto alle compagnie di avere un tasso del 2,5% sulla liquidità che dovranno fornire per i riscatti anticipati (partendo dal rendimento dei titoli sottostanti). In altri termini le assicurazioni dovrebbero aggiungere un rendimento a quello dei titoli sottostanti le polizze che le banche rileverebbero in caso di riscatto, per arrivare appunto al 2,5%. Ma dalle compagnie sarebbe arrivato un rifiuto netto a questa ipotesi.

Anche perché le assicurazioni dovranno già farsi carico degli eventuali riscatti di altre 3 miliardi di polizze che sono state distribuite fuori dagli sportelli bancari, oltre ai dipendenti di Eurovita che verrebbero assunti nelle cinque compagnie e al capitale necessario per rilevare le polizze Eurovita. Intanto il tempo scorre. Lo sblocco delle coperture scade a fine giugno e la partita rischia di essere un banco di prova per la credibilità del sistema davanti ai 400 mila clienti di Eurovita coinvolti, e non solo.

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