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7/24/2013 | Roberto Abate
Le banche italiane nel 2012 sono più efficienti di quelle francesi e tedesche, anche se il miglioramento della redditività grazie al trading sui Btp (generati dai prestiti Ltro) e i tagli ai costi è stato cancellato dagli accantonamenti sui crediti non performanti.. Lo rivela uno studio di Roland Berger, che ha messo sotto osservazione i bilanci dello scorso anno delle 100 maggiori banche europee. In termini di rapporto tra costi e ricavi, infatti, i campioni nazionali (64,6%) appaiono più virtuosi di quelli registrati dagli istituti tedeschi (67,7%) e francesi (65,5%), grazie all'impegno raggiunto sul fronte delle spese che sono state ridotte del 2,4%, una sforbiciata che è seconda solo a quella delle banche svizzere e austriache.
Nel 2012, inoltre, le banche italiane sono riuscite anche ad aumentare i ricavi del 2,5% grazie al trading sui titoli di Stato. Male, invece, le rettifiche sui crediti: il costo del rischio in Italia è salito al 30%, nove punti in più rispetto al resto dell'Europa, facendo crollare del 49% l'utile operativo prima delle tasse degli istituti italiani, che è sceso al 5,8% rispetto a una media europea del 17,5.
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