Intesa Sanpaolo porta a casa nel primo trimestre 2014 un robusto utile netto di 503 milioni di euro, il più elevato degli ultimi otto trimestri e in crescita del 64,4% dai 306 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile ante imposte del periodo aumenta a 953 milioni, +22,5% dai 778 milioni del primo trimestre 2013. Il gruppo, si legge in una nota, nei primi tre mesi ha registrato un significativo miglioramento della redditività, nonostante il permanere di un contesto di mercato difficile, continuando ad attuare una politica di rafforzamento dello stato patrimoniale e di accantonamenti rigorosi e prudenziali pur in presenza di un miglioramento nel trend del credito.

 

Tutte le business unit hanno registrato risultati positivi, con un apporto all’utile ante imposte nel primo trimestre 2014 di 318 milioni di euro dal segmento Retail Italia (+31% rispetto al primo trimestre 2013), 507 milioni da Fideuram Private e Wealth Management (+30%), 619 milioni da Corporate e Investment Banking (-9%;+8% escludendo l’attività di negoziazione) e 124 milioni dalle Banche Estere (+44%). Il gruppo registra, inoltre, una forte crescita dell’ammontare di risparmio gestito, che è aumentato di circa 11 miliardi di euro nel trimestre, e una ripresa  degli interessi netti, 2.100 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto al quarto trimestre 2013 e del 4,1% rispetto al primo trimestre 2013. 

 

I proventi operativi netti sono pari a 4,1 miliardi di euro, invariati rispetto ai 4.108 milioni del primo trimestre 2013, mentre gli oneri operativi si mantengono in linea con quelli dello stesso periodo dello scorso anno a circa 2 miliardi di euro. Il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 12,6%(12), dal 12,3% di fine 2013, livello top tra le maggiori banche europee.

 

Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore,  a 31,16 miliardi di euro, in aumento dello 0,6% rispetto ai 30,98 miliardi del 31 dicembre 2013. In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 13,18 miliardi di euro rispetto agli 12,89 miliardi del 31 dicembre 2013, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3,9% (3,8% al 31 dicembre 2013) e un grado di copertura del 62,9% (62,5% a fine 2013). 

 

Quanto al piano industriale, è stata lanciata la divisione Banca 5, con 1.800 gestori dedicati già attivi sul territorio da inizio maggio (su un target di 3.000 entro il 2017), è stato creato il polo della finanza di impresa (nuovo Mediocredito Italiano) e sono stati avviati i progetti di integrazione per il polo del private banking, il polo dell’asset management e il polo assicurativo.

“I risultati presentati oggi mostrano i primi segnali positivi di un contesto economico e della nostra attività in miglioramento, mentre assistiamo a un’ulteriore conferma della capacità di Intesa Sanpaolo di rafforzare la propria posizione come una delle banche più solide del mondo” ha dello il ceo Carlo Messina. “Non dimentichiamo però  - ha aggiunto -  che i nostri obiettivi sono molto impegnativi: ciò ci porta a essere fermamente concentrati verso l’obiettivo di un’efficiente e coerente attuazione del nostro Piano finalizzato alla crescita e alla redditività sostenibile di una Banca in grado di rispondere al meglio alle nuove esigenze di circa 20 milioni di clienti grazie al contributo delle 90.000 persone che ne fanno parte”.